Un anno e cinque ore di silenzio prima di svuotare il sacco e far tremare tutti i tifosi azzurri. L’ex portiere del Napoli Matteo Gianello, come riferisce la Gazzetta dello Sport, ha ammesso di aver cercato una combine per Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010. Gianello non ha retto alle incalzanti domande che gli sono state rivolte dai magistrati della Procura di Napoli anche se per tre ore ha cercato di deviare il suo interrogatorio parlando di biglietti regalati. Il primo match contestato all’ex azzurro è Lecce-Napoli dell’8 maggio 2011 finito 2-1 per i salentini ma su questa gara nessuna ammissione di scommesse. Si arriva alla gara tra Sampdoria e Napoli del maggio del 2010 e qui c’è la confessione di Gianello: “Ricordo che Giusti (Silvio Giusti ex calciatore ndr) mi prospettò la possibilità di ricompensare i compagni che avessero aderito alla richiesta (di rendere maggiormente sicuro il risultato della partita a favore della Sampdoria) con somme di denaro. Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro. Cannavaro e Grava diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa”. I due compagni di squadra non presero bene la richiesta di Gianello e apparsero contrariati ma a nessuno di loro venne in mente di denunciare il fatto. Proprio per questo i due giocatori rischiano l’omessa denuncia e il Napoli la responsabilità oggettiva che la porterebbe a rientrare nel calderone delle penalizzazioni. Una situazione molto pericolosa per la società azzurra che è ancora in lotta per il raggiungimento del terzo posto che varrebbe l’accesso ai preliminari di Champions League per la prossima stagione. Ricordiamo che un’eventuale penalizzazione potrebbe essere scontata in questa o nel prossimo campionato.
Fonte: Gazzetta dello Sport