“Higuain al Barcellona“. Doccia fredda per i tifosi perché a riferirlo non è stato un giornale locale o un sito burlone bensì il Marca, il più autorevole quotidiano spagnolo.
Ieri sera la notizia ha fatto il giro della Terra, giungendo anche in Brasile, dove si tengono attualmente i Mondiali e guarda caso, contemporaneamente a questa “bomba”, è scesa in campo l’Argentina di Gonzalo. Ci si chiede prima di tutto il perché di questa operazione, chi l’ha voluta e soprattutto come mai un giocatore da poco sbarcato in un club voglia già andare via, debba già fare le valigie verso la Liga spagnola.
Troppo mistero, troppe domande nate e che campano ancora in aria. Eppure lo stesso Pipita ha affermato in diverse interviste di trovarsi bene all’ombra del Vesuvio, di aver trovato finalmente la sua dimensione, lontano da ciò che tutti i calciatori detestano: la panchina.
Titolarissimo, la punta di diamante azzurra, un anno fantastico condito da 24 goal in 46 partite. Numeri da fuoriclasse.
Si sperava di spegnere il fuoco subito, il Napoli l’ha fatto con un comunicato ufficiale ma nulla è uscito dalla bocca di Higuaìn, il quale ha accennato che del futuro ne parlerà in seguito. Così i giornali spagnoli hanno continuato a sfornare notizie su questo “caso”.
L’incubo degli addii importanti pensavamo fosse lontano almeno quest’anno, nemmeno il tempo di smaltire gli “adieux” dei due idoli azzurri Lavezzi e Cavani che la storia ricomincia.
No, adesso basta telenovelas, i napoletani sono stanchi dei continui mal di pancia di calciatori coccolati, pagati benissimo e osannati ogni giorno sempre di più.
La chiarezza al primo posto, almeno per rispetto ai tifosi che si fanno in quattro per supportare la squadra.
I contratti sono diventati semplicemente carta straccia, un foglio che nessuno più considera. Si parla di crisi economica ma qui ancora più grave abbiamo quella dei valori, il dio denaro si è impossessato delle anime e delle menti di chi campa grazie al pallone.
Un’altra domanda sorge spontanea: ma perché ci siamo ridotti a questo? La risposta è più intricata del previsto dato che a semplificare le cose i giocatori nemmeno ci pensano.
Ormai è impossibile comunicare subito con il diretto interessato. Prima di arrivare a loro, bisogna contattare agenti, entourage, parenti, amici, amici degli amici e chi più ne ha più ne metta. Loro concordano con le società, rilasciano dichiarazioni, architettano strategie per alzare lo stipendio dell’assistito.
Insomma, una piccola società privata che lavora assiduamente per il suo “capo”. Assurdo, semplicemente ripugnante questa cosa.
E allora Beautiful sembra meno contorto in confronto a queste situazioni. L’estate è appena iniziata, il calciomercato o meglio il telemercato ha aperto le porte a vari scenari.
Cari tifosi, siamo appena alla seconda puntata, armatevi di pazienza e contate fino a 100 prima di imprecare chi questo calcio lo ha fatto diventare malato. Non ne vale la pena.