Palermo-Napoli 1-3, ma la partita l’ha vinta il “Renzo Barbera”

Fino al minuto 54 di Palermo-Napoli la gente del “Renzo Barbera” sommerge di fischi Edinson Cavani ogni qual volta che il numero 7 azzurro tocca la sfera. Fino al minuto 54, per il pubblico accorso allo stadio, il bomber di Salto è uno dei tanti odiosi ex da accogliere nel peggiore dei modi possibili. Insomma, fino al minuto 54 i tifosi rosanero interpretano benissimo la parte dell’amante tradito.

Ma al nono della ripresa (al minuto 54, appunto) Cavani sigla una rete meravigliosa grazie ad un controllo di sinstro e un tiro a girare, a circa 20 metri dalla porta di Benussi, forte e preciso sul secondo palo. A questo punto sembra di rivedere il film “Rocky IV”, quando lo “Stallone italiano” sconfigge in Russia Ivan Drago: i tifosi avversari (sia quelli di Rocky che quelli di Cavani), si alzano in piedi ed applaudono a scena aperta chi li ha appena condannati alla sconfitta.

La standing ovation è risultata tanto dirompente quanto inaspettata. Trenta secondi grazie ai quali una tifoseria meridionale ha fornito un lampante esempio di cultura sportiva, soprattutto ai sostenitori settentrionali di Milan, Inter,  Juve, Atalanta, Verona, Treviso, Vicenza, Brescia ecc…convinti che le regole della civiltà e del “saper vivere” siano solo una loro prerogativa (questi “signori” predicano bene ma razzolano molto male).

Il minuto 54 è stato il più bello di Palermo-Napoli, non per il capolavoro del Matador ma perché ci ha riconciliato con la parola “sportività” grazie ai tifosi siciliani. Le partite e i calciatori passano, i tifosi e la grandezza di un gesto restano per sempre.

 

Marco Soffitto

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