Qualcuno storse il Napoli quando, a metà Agosto del 2010 giunse l’ufficialità della notizia dell’acquisto di Cavani; nessuno sapeva nulla, i nomi che circolavano con insistenza erano altri: si vociferava di Gilardino, si pensava con insistenza a Maxi Lopez ma nulla che potesse collegare il Napoli all’ex-attaccante del Palermo.
“Non è l’attaccante giusto per il Napoli” si diceva oppure, “Al Napoli serve una punta vera“, insomma si riscontrava un certo malcontento e molti nutrivano forti dubbi sulla bontà dell’acquisto fatto da Bigon.
E’ passata una stagione e mezza e quelle voci sono state spazzate vie a suon di reti, 51 per la precisione, che hanno consacrato Edinson Cavani come bomber di caratura internazionale, nel mirino dei più grandi club europei che non hanno perso tempo a far pervenire sulla scrivania di Bigon sontuose offerte contrattuali, prontamente e cordialmente respinte del patron De Laurentiis.
L’avventura di Edinson in maglia azzurra inizia in maniera un pò strana: il Napoli stava cedendo Quagliarella alla Juventus a poche ore dalla delicata trasferta di Boras, contro l’Elfsborg, partita valevole per il ritorno dei preliminari di Europa League.
Cavani sarebbe partito dalla panchina se Quagliarella non fosse stato sul punto di firmare coi bianconeri; il Destino volle l’ex Masaniello di Castellammare messo da parte e l’uruguaiano, di punto in bianco, titolare.
Cavani non si lasciò sfuggire l’occasione e la vittoria degli azzurri in terra svedese porta la sua firma, una doppietta che lancia il Napoli nel tabellone principale di Europa League, ed Edinson già nel cuore dei tifosi.
Inizia il campionato e, nemmeno a dirlo, l’esordio del bomber di Salto combacia con la sua prima rete, anche se un pò discussa a Firenze. Un colpo di testa che non varcò la linea di porta ma che l’arbitro erroneamente convalidò. Poco male.
Edinson si ripete la partita successiva contro il Bari, siglando il suo primo gol al San Paolo, e subito dopo nella vittoriosa trasferta di Marassi, in casa della Sampdoria. Seguono poi, due reti bellissime a Cesena, in un perentorio 4:1 corsaro.
Arriva il primo sigillo, importantissimo, in Europa League: un gol a tempo scaduto del bomber regala il pareggio, sul campo della Steaua Bucarest, a coronamento di una rimonta clamorosa che vedeva il Napoli sotto di tre gol dopo dieci minuti.
Il campionato del Napoli vola via liscio meravigliosamente, trascinato dal suo numero 7 sempre più puntuale all’appuntamento con la rete. Ancora a segno a Catania e, dopo due partite di pausa, contro il Parma a cui rifila la doppietta decisiva.
“Non durerà fino alla fine” dicevano ancora i più dubbiosi, “E’ solo un fuoco di paglia” speravano gli avversari, ma più il tempo passava, più El matador segnava fugando dubbi di qualsivoglia matrice.
Cavani segna al Bologna, si prende un turno di riposo ad Udine ma si rifà, con gli interessi, ad Utrecht quando piazza la prima tripletta in maglia azzurra che, nonostante valga solo un pareggio, 3:3 in terra olandese, tiene ancora il Napoli in corsa per la qualificazione. Una tripletta che lo mostra all’Europa come bomber di indiscussa classe e qualità.
Nelle due partite successive Cavani non segna ma il Napoli vince, in extremis col Palermo ed a Marassi contro il Genoa. Poco male perchè lo squillo dell’uruguaiano non tarda ad arrivare, e lo fa in maniera più che mai incisiva: ultima partita del girone di Europa League ed il Napoli è inchiodato sul pareggio dallo Steaua Bucarest; un pareggio che significherebbe l’eliminazione dal torneo. Al 94′ però la svolta: calcio d’angolo da sinistra e il Matador entra di prepotenza di testa, infilando alle spalle del portiere. Viene giù il San Paolo e dagli spalti si sente una sola voce, un tutt’uno di 60.000 tifosi, che inneggia un solo nome: Edinson Cavani.
“Tutta fortuna” , “Gli riesce tutto, ma non è un campione” continua a ripetere quella parte della critica che ancora non crede in lui, ancora tanti dubbi che, però, verranno fugati da li a poco.
E’ la partita pre-natalizia contro il Lecce, il risultato è fermo sullo 0:0. Grazie ad un Rosati miracoloso il Lecce sta per lasciare il San Paolo con un punticino prezioso, ma la partita non è ancora finita quando, al 94′, Cavani fa uno dei più graditi regali natalizi alla platea del San Paolo inventandosi un gol da cineteca. Riceve palla a centrocampo, fa fuori in dribbling tre avversari e da circa trenta metri, prende la mira e scaraventa un destro poderoso sul quale nemmeno Rosati in versione Yascin può far nulla.
E’ il delirio. Ancora una volta il Matador toglie le castagne dal fuoco regalando al Napoli ed ai suoi tifosi un Natale più sereno, almeno calcisticamente parlando.
Il ritorno dalle feste natalizie si rivela periodo florido per il Matador. Nonostante il brusco stop del Meazza contro l’Inter, Edinson dimostra di non aver perso il feeling con la porta avversaria. C’è la Juventus e mai occasione fu migliore per far breccia definitivamente nel cuore del popolo napoletano.
Il Napoli umilia i bianconeri, battendoli per 3:0 e l’uruguaiano piazza una tripletta memorabile, ridicolizzando, a suon di colpi di testa Chiellini e compagni e consacrandosi definitivamente come nuovo idolo di Napoli.
Edinson segna poi a Bari, ne fa tre alla povera Sampdoria, uno al Cesena fino ad un’altra storica doppietta alla Roma, permettendo così al Napoli di espugnare l’Olimpico dopo più di 15 anni. Contro il Catania, Edinson sbaglia un calcio di rigore, dando l’inizio ad un periodo di “crisi” che dura tre giornate, dopo le quali torna a mettere la sua firma sul tabellino: doppietta contro il Cagliari e la memorabile tripletta rifilata alla Lazio, nalla artita più spettacolare dell’intera stagione 2010-2011.
Cavani realizza tre reti in meno di mezz’ora, esibendo tutto il suo repertorio. Segna di opportunismo il primo gol, appoggiando in rete, sotto misura, un assist di Maggio. La doppietta arriva dagli undici metri, regalando al Napoli un insperato 3:3, mentre il gol del 4:3 è l’esatta fotocopia di quanto visto solo una settimana prima, contro il Cagliari: un pallonetto dalla precisione chirurgica che Muslera può solo sfiorare con la punta delle dita, ma che non può impedire che lo stesso entri in rete. Meraviglioso, fantastico, spettacolare e qualsiasi altro aggettivo altisonante andrebbe più che bene per descrivere l’estasi di quei momenti.
Dopo la Lazio, Cavani salta Bologna per squalifica ed al ritorno in campo, contro l’Udinese, si fa parare un calcio di rigore da Handanovic. Il Napoli perderà per 2:1 abbandonando così il sogno Scudetto, che andrà al Milan.
L’uruguaiano regala il suo ultimo gol stagionale nella “sua” Palermo, trasformando un calcio di rigore che però non serve al Napoli per evitare la sconfitta. E’ l’ultimo squillo dell’uruguaiano che non segnerà più fino al termine del campionato, fermando a 26 il suo conta-gol. Reti che risulteranno decisive per la conquista del terzo posto e dello storico accesso in Champions League.
Per Edinson non c’è sosta. Vince la Copa America con il suo Uruguay e, dopo aver smaltito un infortunio che lo ha tenuto lontano dalla competizione iridata fino alla finale, torna a Napoli armato di tanti buoni propositi; uno tra tutti, confermare quanto di eccellente fatto lo scorso anno.
Edinson non segna a Cesena, all’esordio ma riserva le sue cartucce nelle occasioni che contano: al City of Manchseter, infatti, l’attaccante realizza il gol del momentaneo vantaggio azzurro. Gol che vale il primo punto in Champions, e consente al Matador di accrescere la propria fama internazionale così come quella del Napoli.
Si torna in Italia, ed il calendario dice Milan. Quale occasione migliore per Edinson, per riprendere il discorso che l’anno scorso s’interruppe a Palermo? Detto, fatto ed il Matador manda in delirio i 65.000 del San Paolo realizzando la sua prima tripletta della stagione 2011-2012. Senso del gol a livelli altissimi, un mix di classe e potenza praticamente letale, dove nemmeno la fenomenale difesa del Milan può nulla. Napoli gongola e brama sogni di gloria, grazie alle prodezze del suo “figliuol prodigo”.
Purtroppo, proprio dal quel momento, si apre per il Matador un piccolo periodo di crisi. L’attaccante segna solo contro il Villareal, su calcio di rigore mentre in campionato sono ben 6 le giornate di digiuno, purtroppo un record. Il ragazzo è stanco, troppe partite, la mancanza di riposo e il suo stile di gioco fortemente improntato al sacrificio e al dispendio di energie lo hanno un pò logorato, ma l’organico del Napoli non dispone di altri attaccanti con quelle caratteristiche e quindi obbligando Cavani a non fermarsi mai, nonostante giochi a ritmo visibilmente ridotto.
Edinson si sblocca a Catania, segnando dopo due minuti, ma è un messaggio che si perde tra prestazioni abbastanza opache, almeno in campionato, perchè in Champions League Edinson c’è sempre ed a farne le spese è di nuovo il plurimilionario Manchester City di Mancini. Il campione è colui che anche nel momento di difficoltà, riesce ad incidere nelle partite decisive, ed il Cavani di quella sera ne fu chiaro esempio: doppietta al City, spizzicata di testa il primo, destro al volo il secondo. Due reti che spalancano al Napoli le porte degli ottavi.
In campionato, il Matador, dopo un periodo in chiaroscuro sembra dare messaggi di risveglio. Segna a Bergamo in pieno recupero e, dopo l’assenza per infortunio contro la Juventus, rifila una doppietta al Lecce nello spettacolare 4:2 casalingo così come al Genoa, nell’ancor più spettacolare 6:1 nel recupero della prima giornata. Si chiude così com’era iniziato, il 2011 di Edinson Cavani: a suon di reti, dalla tripletta alla Juventus per finire alla doppietta col Genoa. Un anno fantastico a cui il Matador spera di poter dare continuità nel 2012.
La prima del nuovo anno vede il Matador ed il Napoli di scena a Palermo. Fu grande Napoli che s’impose per 3:1; Edi non mancò all’appuntamento con la rete e lo fece in modo spettacolare: destro a giro con la palla che va a morire nell’angolino alla sinistra di Benussi. Il ragazzo non esultò per rispetto alla sua ex-tifoseria che applaudì il loro ex-beniamino. Un grandissimo gesto che commosse il numero 7 azzurro.
Il Matador si ripete poi, in Coppa Italia, contro il Cesena ed in campionato, salva un irriconoscibile Napoli dalla sconfitta interna col Bologna, trasformando un calcio di rigore, portando così il bottino complessivo a 49 reti.
Una rete per arrivare a 50, un traguardo storico a cui nessuno, onestamente, pensava un anno e mezzo fa. L’occasione propizia capita a Siena quando Edinson va sul dischetto riportare il Napoli sul pareggio, nel frattempo sotto di una rete, a Siena.
Un super Pegolo neutralizza, però, il tentativo di trasformazione dell’attaccate azzurro, rimandando la gloria a data da destinarsi.
Data che giunge nella partita successiva: quarti di finale di Tim Cup e quale migliore occasione di segnare il gol numero 50 e, nello stesso tempo, portare il Napoli in semifinale vendicando anche l’eliminazione subita l’anno scorso? Davvero niente di meglio e il Matador non si fa sfuggire l’occasione e anzi, fa anche di più.
Il Napoli passa il turno vincendo per 2:0 e le reti non potevano portare che la sua firma. Il gol del vantaggio, il numero 50, arriva su rigore che lui stesso si procura. La responsabilità è enorme, vista l’importanza della partita ed il ricordo, ancora vivo, dell’errore di Siena, ma Cavani non si tira indietro: bordata forte e centrale, stavolta non c’è portiere che tenga. Napoli in vantaggio grazie al suo uomo simbolo. La serata non poteva non concludersi in maniera trionfale e ci pensa di nuovo il centravanti ad organizzare la festa, chiudendo la contesa segnando uno dei suoi gol più belli in maglia azzurra: serpentina tra le maglie nerazzurre, Ranocchia e Castellazzi messi letteralmente in ginocchio, e pallone depositato nella rete ormai sguarnita.
Il Napoli fa festa, tutta Napoli fa festa ed abbraccia ancora una volta il suo eroe, che ha regalato per 51 volte gioie ed emozioni indescrivibili ai suoi tifosi.
Ma questo è solo l’inizio. La storia ha ancora un sacco di pagine che attendono di essere scritte da questo fantastico calciatore dalla faccia da bravo ragazzo, ma letale alla guida della’attacco azzurro. Nel mirino adesso c’è Jeppson che, con i suoi 56 gol, rappresenta l’obiettivo più prossimo da raggiungere. La rincorsa inizierà già domenica pomeriggio a Marassi. Auguri!
ANTONIO SALVATI