Nell’era post maradoniana, un Napoli ancora composto dai memorabili eroi della “golden age”, affronta un Genoa nel pieno della maturazione, con un Tomas Skhuravy sugli scudi. Gli echi della samba brasiliana sono ancora energici, tant’è che Careca e Alemao partecipano alla goleada del Marassi , contro una difesa colabrodo dei rossoblù. Non da meno il pacchetto arretrato azzurro, con l’unico superstite quel Laurent Blanc colosso francese, che farà innamorare i nerazzurri dell’Inter i quali saccheggiarono la società partenopea in acque cattive sul piano finanziari. Le altre due reti furono messe a segno da Gianfranco Zola e da Andrea Silenzi, quest’ultimo mai del tutto convincente, fino a coesistere con Michele Padovano, alter ego dello”spilungone azzurro” per il resto della stagione. Sarà un campionato da ricordare soprattutto per le magie del “tamburino sardo” e delle “ultime cartucce” sparate da Careca, che lascerà un vuoto incolmabile nell’attacco azzurro fino ai giorni nostri.
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