Napoli in cerca di riscatto, per dimenticare Marassi

Chi non ricorda “Scusate il ritardo”? Il film interpretato dal grande Massimo Troisi e da Francesca Neri nel quale c’è la famosa scena in cui i due sono a letto, mentre la Neri parla del loro rapporto sentimentale,  Troisi incurante di ciò, accende la radio per seguire la partita del Napoli.
Quella partita era Napoli v Cesena, 21a giornata del campionato 81′-82. Finì 2:2 con il Napoli costretto a rimontare le reti di Garlini e Schachner. Memorabile Troisi, quando, cercando di consolare la Neri in lacrime, le dice: “Non ti preoccupare, tanto il Napoli pareggia…”, equivocando il motivo per cui la sua compagna piangeva. Meraviglioso.

Ma non è di cinema che vogliamo parlare: il preambolo cinematografico serviva ad introdurre Napoli v Cesena, turno infrasettimanale, valevole per la 21a giornata di Serie A 2011-2012. Sono passati esattamente 30 anni da quella partita, ma come allora, il Napoli vive un momento assai delicato.
Mazzarri e i suoi cercano immediato riscatto dopo la debacle al Ferraris di Genova: una sconfitta per la quale gli azzurri si stanno ancora leccando le ferite, e non ci potrebbe essere una medicina migliore di una vittoria contro i romagnoli.
Con Lavezzi squalificato, Pandev potrà beneficiare di un’altra chance da titolare. A Genova il macedone non ha brillato, ma a sua parziale discolpa c’è il fatto di aver giocato in una posizione a lui poco congeniale.
Tornerà Cavani al centro dell’attacco, sicuramente elemento da cui il Napoli ha dimostrato di non saper prescindere. Se non segna il Matador, per gli azzurri è dura. Hamsik ha le polveri bagnate e si sa, inoltre, quanto Lavezzi sia allergico alla rete avversaria.   

Mancherà Cannavaro, infortunatosi durante l’infausta trasferta genovese, sicuramente sostituito da Fernandez. Dovrebbero rientrare dal primo minuto, rispetto alla gara col Genoa, anche Inler e Maggio. Per il resto, è la formazione che siamo soliti vedere.

Il Cesena, dal canto suo, ha bisogno di punti, come ne ha di acqua un assetato nel deserto. I romagnoli vengono dalla sfortunata sconfitta interna ad opera dell’Atalanta, un K.O. maturato negli ultimi minuti a causa della sfortunata autorete di Rossi.
Arrigoni cercherà pertanto di portare via da Napoli qualche punto che sarebbe oro colato. Il Cesena, anche quello visto solo poche settimane fa in Tim Cup, è una buona squadra, dotata di buonissime individualità ed è strano vedere così in basso in classifica una squadra che può annoverare tra le proprie fila calciatori del calibro di Mutu, Candreva, Parolo e Martinez.

Bisognerà, quindi, stare molto attenti soprattutto al rumeno, che sicuramente è l’uomo più pericoloso dei suoi. Dotato di un piede raffinatissimo, ha dimostrato di poter fare ancora la differenza, come contro il Novara, quando vinse praticamente da solo.  Bisognerà montare una guardia strettissima su di lui per tutti i 90′ di gioco; un attimo di distrazione potrebbe essere fatale.

Rispetto per il Cesena, quindi, ma senza paura. Il Napoli ha le carte per poter far sua la contesa a patto di non ripetere gli stessi errori visti col Genoa ed in altre circostanze, quelli che hanno causato il ritardo in classifica che attualmente vede gli azzurri ancorati a 29 punti, a -9 dall’Udinese, se volessimo ancora vederla in ottica Champions League.

Oltre al divario tecnico, anche i precedenti sono a favore del Napoli. L’anno scorso, infatti, Napoli v Cesena terminò con un secco 2:0 per i partenopei, con le reti del solito Cavani e del primo ed unico sigillo firmato El Principito Sosa. Prima ancora, partenopei e romagnoli, si sono incontrate nella stagione 2006-2007 in Serie B, anche allora fu 2:0 per gli azzurri con le reti di Sosa e Trotta. 

Per trovare un altro precedente bisogna risalire addirittura alla stagione 1999-2000, anno della promozione in A targata Novellino. Fu un pareggio per 1:1, con gli azzurri sotto a causa di un gol di Beppe Scienza, riusciti poi a pareggiare con Bellucci.
Il resto è storia di maradoniana memoria, quando anche il Cesena era presenza pressochè costante nella massima serie.

Allora era un grande Napoli, quello degli Scudetti e delle Coppe, purtroppo non quello odierno, ancora alle prese con un processo evolutivo ancora in atto, e nemmeno quello di cui parlava Troisi nel suo film, nel quale, sempre nella medesima scena,  recitava: “Speriamo di  non andare in Serie B, con tutti i soldi spesi per fare la squadra…”.

Quell’anno il Napoli in B non ci andò, anzi arrivò quinto. E chissà che questa non sia una premonizione del buon Massimo, a trent’anni di distanza; un quinto posto sarebbe più che gradito a fine stagione, ma sicuramente mercoledì sera il Napoli non dovrà accontentarsi di un pareggio. Lasciamo che questo accada solo nei film. 

ANTONIO SALVATI

 

  

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