Contributo – Discreto il sacrificio delle punte in fase di ripiegamento, importante l’innesto di Dzemaili a centrocampo, ma decisiva soprattutto l’applicazione dei difensori. Il terzetto composto da Campagnaro, Cannavaro ed Aronica ha dei meccanismi ormai consolidati, che funzionano soprattutto quando ci sono dei punti di riferimento nelle fila avversarie. Due fenomeni come Milito ed
Ibra lo hanno imparato a loro spese mentre il «tenero» Rennella del Cesena ha fatto solo il solletico agli azzurri. Insomma, gli ultimi attaccanti ad aver messo i brividi alla difesa del Napoli sono stati Palacio e Calaiò. SuperManu sarà il pericolo pubblico numero uno anche giovedì nell’andata della semifinale di Coppa Italia a Siena. Venti giorni fa, l’ex di turno segnò un gol e colpì una traversa approfittando di una retroguardia sbadata, ragion per cui stavolta sarà meglio non distrarsi. In Europa Nelle coppe, infatti, ogni errore può rivelarsi fatale. Tra Champions e Coppa Italia il Napoli ha incassato appena 6 gol in otto partite e non ha subito alcuna rete in ben 4 circostanze. Soltanto il Bayern ha fatto davvero paura agli azzurri, ma a Monaco di Baviera mancava Cannavaro e l’acerbo Fernandez è stato più bravo nell’area avversaria che in quella di propria competenza. Intanto, però, Mazzarri ha ritrovato Britos, la cui fisicità potrà tornare utile anche in Europa. A Genova l’uruguaiano è parso «arrugginito», ma con il Cesena si sono intravisti miglioramenti. Contro Chievo (squalificato Cannavaro) e Fiorentina ci sarà bisogno di lui. Con il
Chelsea, però, torneranno i «titolarissimi». Drogba e Fernando Torres sono entrambi brutti clienti, ma chissà che contro Aronica e compagni non facciano la fine di Ibrahimovic.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 7 Feb 2012 - 10:00