Archiviato il controverso pareggio di Milano, è già tempo, per il Napoli, di guardare avanti e cercare di cambiare marcia, in vista dei delicati impegni a cui è chiamato. Il fittissimo calendario azzurro prevede adesso il Siena, leggasi andata di semifinale di Tim Cup. Un impegno che diventa molto più delicato di quanto non sia già.
Il Napoli in campionato affanna terribilmente e la Coppa Italia, col passare del tempo, diventa un obiettivo sempre più importante, se non il primo. Giungere in finale, battendo il Siena, significherebbe entrare quasi sicuramente in Europa League; quasi sicuramente Juventus e Milan, le altre due semifinaliste, andranno in Champions League e libererebbero il posto per l’altra finalista di Coppa Italia, indipendentemente dal risultato.
E’ ovvio che, nelle intenzioni del Napoli, non c’è solo la voglia di arrivare in finale, ma di vincere il trofeo che manca, sulla bacheca azzurra, dal lontano 1987 e che ha solo sfiorato dieci anni dopo, nel 1997, perdendo in finale, dal Vicenza.
Ma prima di parlare di eventuali vittorie, di trofei e di piazzamenti in Europa, c’è da battere il Siena, una squadra capace di far soffrire il Napoli, solo poche settimane fa, e che proprio domenica ha pareggiato in casa della Juventus capolista. Una squadra che ha delle buone individualità, ma che fa della compattezza, nel gruppo, nelle grinta e nell’agonismo i suoi principali punti di forza. Lo si è visto in campionato e lo si vedrà certamente giovedi, quando il Napoli troverà di fronte a sè una squadra che giocherà sulle ali dell’entusiasmo, considerato il traguardo storico a cui è giunto.
Il cammino del Siena, nella Tim Cup 2012, parte da molto lontano, dal terzo turno, quando i toscani eliminarono il Torino, battendolo al Franchi per 1:0 grazie ad un rigore di Calaiò. Nel quarto turno il Siena fa fuori il Cagliari, battendolo a domicilio per 2:1 (Gonzales e Angelo i marcatori bianconeri). Agli ottavi, lo spettacolare 4:4 al Barbera di Palermo (doppietta di Reginaldo, Gonzales e Angelo) e la conseguente batteria di rigori premiano i ragazzi di Sannino che accedono così ai quarti, dove battono il Chievo al Bentegodi per 1:0, con il gol partita di Destro.
Il cammino degli azzurri è noto ed è storia abbastanza recente: 2:1 agli ottavi contro il Cesena, e il 2:0 rifilato all’Inter nei quarti, uno lampo azzurro nel 2012 fatto, fin qui, più di luci che da ombre. La semifinale contro il Siena è un’occasione da non perdere, per potere un senso a questa stagione. Sia chiaro, una stagione non si chiude ad inizio Febbraio e sebbene il Napoli, attualmente, non stia attraversando un momento particolarmente florido dal punto di vista del gioco e dei risultati, è comunque in corsa su tre fronti, essendo ancora alla portata il quinto posto in Serie A, etichettato come target minimo da raggiungere.
In chiave tecnica, Mazzarri farà certamente turnover facendo riposare qualche giocatore stanco o fuori forma, senza però effettuare stravolgimenti che possono rivelarsi controproducenti, come spesso è accaduto in questa stagione. Il Siena è avversario tosto ed il Napoli ne ha fatto già le spese, quindi Mazzarri conosce bene i pericoli che possono essere creati da questa squadra, sia in casa ma soprattutto fuori dove, come visto prima, ha costruito la sua impresa di approdo in semifinale.
Quasi sicuramente potrebbe toccare a Pandev partire titolare, rispetto alla gara del Meazza potrebbero tornare nell’undici titolare Inler e Dossena. Potrebbe anche essere l’occasione di vedere Vargas per qualche minuto in più: il ragazzo deve accumulare il minutaggio per fare esperienza, e la trasferta del Franchi potrebbe essere un buon trampolino di lancio. Non si può pensare di tenerlo in naftalina fino a Settembre prossimo, un buon finale di campionato, fare strada in Champions, ed una vittoria di Coppa Italia può passare anche dai suoi piedi.
ANTONIO SALVATI