Lungo prepartita quello di ieri per Aurelio De Laurentiis, come racconta Il Mattino, che nella mattinata era stato ascoltato dal Procuratore aggiunto Melillo e dal pm Ardituro titolare dell’inchiesta dei petardi esplosi durante Napoli-Frosinone in serie B. I motivi della convocazione riguardano il rapporto con il tifo organizzato, la presenza di frange violente di tifosi fuori e dentro il San Paolo, il fenomeno del bagarinaggio, la gestione degli steward, i biglietti omaggio, gadget e trasferte. Un menu ricco che però non ha destato nessun tipo di preoccupazione al patron azzurro, ascoltato come persona informata dei fatti, uscito sorridente dal palazzo sito al centro direzionale. Proprio dopo la gara tra Napoli e Frosinone ci sono stati arresti e sequestri e la volontà di creare una netta separazione tra il calcio Napoli e tifosi violenti da parte di De Laurentiis che proprio in quell’occasione collaborò attivamente con gli inquirenti. Ma i fatti accaduti nei mesi precedenti, rapine a calciatori, alle proprie mogli o compagne, ha destato sospetti e preoccupazioni. La crescita esponenziale avuta dal Napoli, soprattutto sotto il profilo economico, ha fatto rinascere alcune preoccupazioni supportate da fibrillazioni e segnali che hanno attirato l’attenzione (la presenza del figlio di un boss ai bordi del campo in Napoli-Parma per esempio). E’ possibile che qualcuno abbia voluto provare a mettere sotto pressione la società azzurra senza ottenere alcun tipo di risultato. Al presidente sono state fatte anche alcune domande sul calcioscommesse e su quelle telefonate intercettate che hanno fatto avvelenare il clima intorno al Napoli.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 14 Feb 2012 - 10:07