Tredici mesi per tornare in campo dal primo minuto, tredici mesi in cui i pensieri negativi rischiano di prendere il sopravvento e cercano in tutti i modi di buttarti giù. E’ trascorso più di un anno da quel 15 gennaio 2011, da quella gara contro la Fiorentina che segnò per Grava l’inizio di un calvario inaspettato: lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e stagione finita. Fino a quel momento il difensore casertano aveva disputato un campionato ben al di sopra di ogni più rosea previsione, conquistando a suon di ottime prestazioni un posto da titolare e la fiducia di tutto l’ambiente partenopeo. Per lui, autore di una carriera fatta di tanta gavetta e tanti sacrifici, aver raggiunto la serie A e l’Europa con la maglia per cui ha sempre tifato ed averlo fatto da protagonista e non da comparsa è stato motivo di grande orgoglio.
Quell’infortunio però ha interrotto bruscamente il percorso di Grava in azzurro. In questi 13 mesi ha ricevuto tanti attestati di stima: l’affetto dei tifosi, il rinnovo del contratto offertogli dalla società subito dopo l’operazione e, appena due mesi fa, l’esordio (seppur nei minuti di recupero) in Champions League nel match disputato a Vila-Real. Tuttavia, Grava non ha più ritrovato il terreno di gioco con continuità e, nonostante l’ampio turn over attuato da Mazzarri, è sembrato sempre più ai margini del progetto tecnico del club azzurro, a tal punto da paventare una sua possibile partenza nel mercato di gennaio. Il trasferimento non è avvenuto, ma il minutaggio in campo è rimasto inalterato.
La svolta inaspettata è arrivata però lunedì sera: Mazzarri decide di schierare Grava dal primo minuto al San Paolo contro il Chievo e per di più da capitano ed il difensore casertano sforna una prestazione ai limiti della perfezione: annulla Pellissier, ammutolisce Moscardelli e si lascia andare a giocate di fino nonostante il forte pressing degli avversari, esaltando il pubblico partenopeo che gli riserva forti applausi Scontati gli elogi da parte di tutti, con Mazzarri che sembra intenzionato a dargli fiducia anche nel match di campionato di venerdì contro la Fiorentina. Sono bastati 90 minuti per cancellare un calvario durato ben 13 mesi: bentornato Grava!