Vi riportiamo alcuni passi dell’intervista rilasciata da Water Gargano al Corriere dello Sport.
Correre: un vizio di famiglia. “Sapeste come corre il mio secondo figlio in arrivo. Dovrebbe nascere tra un mese, ma secondo me arriva prima. Pure Mathias non scherza. Però Thiago già promette bene”.
Il legame con la città. “Questa città mi segnerà per la vita. Mathias è nato qui e anche il secondogenito nascerà a Napoli. L’ho voluto io, l’ha voluto Michela: qui si sta bene, ci siamo integrati, sentiamo l’affetto della gente. Non so cosa mi riserverà il futuro, non può dirlo nessuno e neanche io. Poi magari dipenderà da loro, dai nostri figli; o anche dal destino: però qui è bello restarci”.
In azzurro per sempre? “Dell’eventuale contratto non parlo, lascio che lo facciano il mio procuratore e la società. Spero di continuare su certi livelli, di meritare di essere equiparato a certi livelli”.
Un nuovo Walter in campo. “Io credo di essere sempre lo stesso, però lascio che i giudizi li diano gli altri. Però è indiscutibile che ci siano momenti migliori e peggiori, perché i calciatori non sono macchine”.
Il pilastro del centrocampo. “Sono quello delle passate stagioni, sono uno che pressa, che dà tutto quello che ha: talvolta non si è nelle giornate migliori, ma non mi tiro mai indietro”.
Quarti di Champions, la coppa Italia o il terzo posto? “Io vivo alla giornata e mi prendo quello che riesco a conquistare. Bisogna andare avanti partita per partita, senza limiti e senza paura”.
Il desiderio più grande. “Vincere con questa maglia, qualsiasi cosa ma vincerla. Non faccio distinzioni, né progetti. In Uruguay ho conquistato tre titoli, ora devo riuscirci con il Napoli: lo merita questa folla meravigliosa; lo merita questo gruppo”.
“Gargano, Hamsik e Lavezzi sono ormai di casa” le parole di De Laurentiis. “E’ una gran bella frase e posso solo ringraziare il presidente. Il Napoli sta crescendo grazie a un progetto, grazie al lavoro di Mazzarri, grazie all’impegno di tutti: ma io penso che in questo Napoli ci sono tanti altri che, come me, Marek e il Pocho, hanno fatto strada assieme al club. Penso a Paolo e a Gianluca – Cannavaro e Grava – e potrei dimenticarne altri, che pure ci sono”.
Champions. “Ha un effetto assai particolare, ti carica, non c’è bisogno di cercare stimoli, vengono fuori da soli. Non so se sia dipeso dal clima particolare creato dall’arrivo del Chelsea, però se così fosse va bene lo stesso. Abbiamo due gol di vantaggio, ma sappiamo che dovremo fronteggiare una reazione: è normale, naturale. Non è ancora una sfida chiusa, ma intanto partiamo noi dal 3-1 “.
Cosa fa grande questo Napoli. “L’organizzazione tattica, la corsa, la fame, la capacità di lottare e poi non ci arrendiamo mai. Se riusciamo a trovare noi stessi, non ce n’è per nessuno. Poi è inevitabile che si possa perdere”.
Contro l’Inter. “E sarà una gara complicata, però importantissima. Può aiutarci a fare il salto di qualità in campionato, ma prima bisognerà vincerla. E noi vogliamo riuscire a vincerla”.
Il terzo posto? “Non faccio calcoli, non è nel mio stile. Io una sola cosa la posso garantire ed è il desiderio che avverto: riuscire a cogliere un trionfo, qualche trionfo, con la maglia del Napoli”.
Articolo modificato 25 Feb 2012 - 15:40