4. Lo sappiamo, sono i goal subiti dal Napoli, ma nella smorfia napoletana il numero rappresenta anche la cometa. E come una cometa, non è durata molto l’avventura degli azzurri in Champions, ma ha lasciato una scia luminosa nel cielo d’Europa e sappiamo che quando tornerà a brillare, accecherà tutti col suo fascio luminoso.
5. “‘A mano”, quella ce l’ha messa Dossena nella propria area di rigore, regalando a Lampard l’opportunità di portare in vantaggio i blues, tirando dagli undici metri.
17. “‘A disgrazia”, la sfortuna. Perché gli azzurri, partiti benissimo nei primi minuti di gioco, non sono riusciti a concludere in rete le tante occasioni da goal. Cavani, poi Lavezzi e Hamisk poco lucidi sotto porta e soprattutto sfortunati, avrebbero portato il Napoli in vantaggio di almeno quattro goal.
71. “L’uomo di …” e nella partita di ieri lo è stato (calcisticamente parlando, sia chiaro) uno solo: Didier Drogba: si è accasciato a terra mentre inseguiva Aronica, manco gli fosse passato addosso un tir e, come si evince dalle immagini mostrateci dalla regia Rai, fingeva semplicemente per prendersi un po’ di tempo. Ha avuto però il grande merito di trascinare la squadra, di incitare il pubblico e la sua prestanza fisica ha fatto il resto.
88. “‘Inler” in questo caso è associato allo svizzero che è stato l’unico a concludere in rete, ma nella smorfia, rappresenta “il balsamo” e il nome deriva dal greco balsamon e significa “conforto, che ristora”. Insomma, quel goal ha portato gioia e per circa venti minuti ha riacceso le speranze e i sogni di qualificazione.
Ma i sogni finiscono, s’infrangono e quando non si riesce a realizzarli, ci si sente delusi. L’importante, però, è aver sognato ed essere riusciti nonostante tutto a scrivere un pezzo di storia.
Francesca Forte
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Articolo modificato 15 Mar 2012 - 12:28