Napoli fuori dalla Champions: salernitani e leghisti esultano

Molti nemici, molto onore. Questo sembra essere il destino del Napoli che, da quando si è ripreso il suo posto ai vertici del calcio italiano, genera due sentimenti fortissimi e contrastanti: amore e invidia.

Gli azzurri sono seguiti ovunque e amati da tutti quei sostenitori che, dopo l’umiliazione vissuta a causa dell’ultimo periodo Ferlainiano e degli anni grigissimi di Corbelli e Naldi, con l’avvento di Aurelio De Laurentiis stanno sfogando una voglia di Napoli repressa e mortificata per troppi anni.

Napoli (come squadra e come città) risulta insopportabile invece a chi fa della demagogia il proprio stile di vita, a chi non sopporta l’allegria e la positività della tifoseria e più in generale del popolo partenopeo e soprattutto a chi (come i leghisti) scarica tutta la propria frustrazione e tutti i personali insuccessi addosso agli altri.

Il caso salernitana- A Salerno molti tifosi granata si sono riuniti per vedere Chelsea-Napoli e  per gufare i ragazzi di Walter Mazzarri. Sono stati filmati e postati su Youtube mentre si trovavano al “Gate 39” (mezzo pub e mezzo centro scommesse gestito da alcuni capi storici della Curva Sud) che al terzo goal di Lampard è esploso di gioia.

Ai tifosi azzurri però non deve gonfiarsi il fegato per questa notizia; bisogna capire ed essere comprensivi con gli sfortunati “cugini” salernitani: giocano in Serie D, i loro avversari sono squadre come Budoni e Marino, sono praticamente diventati un triste satellite della Lazio (Claudio Lotito infatti è il co-fondatore del Salerno Calcio) e infine non giocano neanche più con la maglia granata ma con un completino a strisce verticali rossoblu (in stile Barcellona!). Quindi, il popolo azzurro deve essere felice perchè ha fatto beneficenza: i depressi tifosi salernitani  hanno infatti elemosinato ed ottenuto qualche gioia vedendo il Napoli perdere a Londra un ottavo di finale di Champions League che loro non disputeranno mai.

Il caso Lega- Un episodio molto più grave è accaduto ieri all’interno della Camera dei Deputati quando il leghista Gianluca Buonanno ha attaccato duramente il sindaco partenopeo Luigi De Magistris e i napoletani sul decreto rifiuti in discussione in quel momento in aula. Dopo aver offeso e deriso il popolo partenopeo, il sindaco del comune di Varalle ha pensato bene di attaccare la città di Napoli anche sul versante calcistico: ” Capisco che oggi i napoletani siano tristi – ha detto Buonanno a Montecitorio – perché ieri sono usciti dalla Champions league e, quindi, sono anche un po’ più arrabbiati per quanto riguarda il tema della raccolta dei rifiuti visto che non hanno più modo di divertirsi dato che non sono capaci di stare in Europa neanche nel calcio. Era l’unico modo che avevano per stare in Europa, ora neanche quello…”.

Ma, se ci pensiamo bene, neanche le offese becere di questi uomini della pietra col fazzoletto verde sono una novità. In realtà possiamo anche immaginarcela la vita di un Buonanno qualunque: un’esistenza triste, in una città triste, con degli amici tristi, parlando un dialetto triste. si potrebbe definire una vita…triste.

Forse noi napoletani ci sentiamo tanto diversi da loro perché sappiamo trasformare anche la più misera offesa in una pernacchia sonora.

Marco Soffitto

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