Doppio confronto col Chelsea , è Maggio il “pomo della discordia”

Facendo ancora una volta un passo indietro, ritornando al double match col Chelsea, si sprecano i rimpianti, anche se la rabbia e la delusione si è andata via via dissolvendosi. Gli fa spazio la memoria, che porta a galla ricordi ed episodi che avrebbero cambiato le sorti legate alla qualificazione. L’uomo che probabilmente ha fatto pendere l’ago da parte dei blues è stato, non per suo volere, intendiamoci, quel Christian Maggio che, il più delle volte, è risultato decisivo per le vittorie degi azzurri. Questa volta gli episodi hanno voltato le spalle al nazionale partenopeo, il quale ha subito un infortunio dopo appena un quarto d’ora di gioco della gara di ritorno contro il Chelsea, è stato costretto ha lasciare il terreno di gioco, al posto del quale Mazzarri ha mandato in campo Dossena, purtroppo uno dei peggiori sotto l’aspetto della prestazione, reo, suo malgrado, di aver procurato il rigore del 3-1 di Lampard con un fallo di mano ingenuo quanto evitabilissimo, che ha spianato la strada della qualificazione agli inglesi. Oltretutto, nei minuti che hanno preceduto l’uscita dal campo di Christian, è arrivato il gol di Drogba, che ha colpito di testa un cross pervenuto proprio dalla zona di campo di sua competenza, ma quando oramai la forza di contrastare lo aveva abbandonato. Ma a suggellare il rammarico dei tifosi è, con ogni probabilità, il ricordo del gol mancato nella partita di andata, quando, sul 3-1 per il Napoli, Christian non riuscì a ribadire in gol una grande azione corale, non riuscendo a sfruttare al meglio l’assist di Hamsik. Quel gol avrebbe forse cambiato non solo le proporzoni del risultato, ma anche l’apporccio mentale del Chelsea nella gara di ritorno. Come dice mister Mazzarri, il calcio è fatto di episodi, ed il Napoli non ne ha avuto certo un granchè a suo favore. Per la serie “facciamoci del male” ecco il video degli highlights della gara d’andata, dove, al minuto 4.02 è possibile rivedere l’azione “incriminata“. Di certo si sprecherà nuovamente il rammarico dei tifosi, a cui ci uniamo in un coro unanime: “Peccato!”.

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