E’ importante questa finale di Coppa Italia raggiunta dal Napoli perché certifica – se mai ce ne fosse ancora bisogno – la crescita di una squadra che si sta avvicinando, sia pure con qualche scivolone improvviso, alle big del calcio italiano. E’ una finale forse persino più importante della qualificazione in Champions League, perché lì si sapeva che il cammino non sarebbe potuto essere lungo più di tanto e già esservi arrivati era notevolmente appagante, senza contare poi che il momento in cui esci lascia comunque un grande senso di vuoto e di amarezza (vedi il durissimo ko col Chelsea ancora fresco). In Coppa Italia contro la Juventus, nella finale di Roma del 20 maggio, c’è la possibilità di conquistare qualcosa di vero e di concreto, un trofeo vero e proprio che manca dai tempi del Napoli di Maradona, e quindi siamo ormai a 20 anni fa. Sarà una sfida bellissima, intensa, con Conte che dopo Allegri trova un altro allenatore dal carattere forte. In una partita secca un favorito netto non può esistere. Pensate la curiosità, l’ultimo trofeo in ordine di tempo vinto dal Napoli (escludendo le promozioni) è la Supercoppa italiana giocata il 1° settembre 1990 al San Paolo tra il Napoli campione d’Italia e la Juventus che aveva vinto la Coppa Italia. Finì 5-1 per il Napoli con doppiette di Silenzi e Careca e un gol di Crippa (per la Juve segnò Baggio): c’era Maradona in campo, appunto.
Alla finale il Napoli è arrivato anche e soprattutto con i gol di Cavani (4 in Coppa Italia), che era stato già decisivo nella notte in cui venne eliminata niente meno che l’Inter. Cavani è ormai arrivato a 27 gol questa stagione ed è pertanto sulla strada di superare già il suo record stagionale (33) della stagione scorsa. Per i big del Napoli, così deludenti contro il Chelsea, questa non può forse essere una consolazione, ma è una buona maniera per cercare di tornare a vincere qualcosa.
fonte: LaRepubblica
Articolo modificato 22 Mar 2012 - 10:19