Pulvirenti, chi è più bravo Mazzarri o Montella?
“Mazzarri è un tecnico affermato per lui parlano campo e risultati, uno dei migliori d’Italia. Montella è all’inizio e fa bene è bravo e ha strada da fare”.
Dove si deve confermare Montella a Catania o nel Napoli?
“Vincenzo ha un altro anno di contratto con noi e deve confermarsi a Catania”.
Poi, tra un anno?
“Se fa bene, può crescere e far bene in una grande squadra. Anche il Napoli”.
Ora lo può dire, il Napoli voleva Maxi Lopez?
“Qualcosa c’è stato. Una richiesta d’informazioni, ma la trattativa non decollò. Maxi si sta confermando a Milano”.
Lei ha detto che le piace Vargas?
“Calma, ho detto che poteva essere giocatore da Catania per inserirsi nel campionato italiano. Ma Vargas non è alla nostra portata. Napoli ha fatto un ottimo acquisto”.
Si potrebbe fare uno scambio con Izco?
“Vedremo, sono discorsi da farsi a tempo debito. Izco ha fatto bene da noi: potrebbe stare anche nel Napoli”.
Al San Paolo che partita sarà?
“Il Catania ha virtualmente raggiunto la salvezza e deve dimostrare di aver fatto il salto di qualità. Mi aspetto una grande prestazione al di là del risultato. Non possiamo sbracare”.
E come vede il Napoli?
“Conosco bene Mazzarri, il Napoli farà una grande partita. Gioca a livelli importanti Champions, Coppa Italia e campionato. La storia della stanchezza… è relativa”.
Vuol dire che Mazzarri esagera?
“No. Forse ha parlato di stanchezza mentale, ma vedrete che farà il Napoli in campo. Non ci sarà questo problema e devo dire: ahinoi”.
Chi può pungere di più, Cavani, Lavezzi o Hamsik?
“Che le devo dire? Sono fenomeni, e poi ci sono gli altri: come Pandev, è tutto dire. Vinca il migliore”.
Lei ha scommesso sulla cantera di Torre del Grifo. Un centro per i giovani. Poi vediamo Neymar che a 20 anni vale già 50 milioni. Che effetto le fa?
“Spesso il calcio è schizofrenico. Sono numeri che lasciano sbalorditi. Bisogna darsi una regolata tutti”.
Che cosa vuol dire?
“Che è difficile così gestire un ragazzo di 20 anni, si complica la gestione dell’uomo e del giocatore”.
Invece qual è l’obiettivo?
“Vogliamo creare una mentalità, far crescere l’uomo con il giocatore, così si avvia a una carriera importante”.
Fa riferimento al Barcellona?
“Certo. Giocattolo tecnico e esempio di mentalità”.
Mentalità?
“Sì, mentalità da Barcellona, i loro calciatori sono cresciuti umanamente. In campo sono tutti da Barcellona. Ora non tutti possiamo avere Messi, Iniesta, Puyol, ma possiamo creare una mentalità. Una crescita. Quella sì”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 25 Mar 2012 - 09:13