Perfezionista, attento, preciso, pignolo, sincero, entusiasta, professionale, precursore di un calcio moderno, per molti.
Arrogante, antipatico, saccente, pieno di se, presuntuoso, cocciuto, testardo, vittima del suo stesso egocentrismo, per altri.
Chi è in grado di innescare una simile pioggia di aggettivi e pareri dissonanti?
Beh, per i tifosi di fede azzurra non c’è spazio per i dubbi, non si può che parlare di lui: Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, sempre accerchiato da fiumi di parole e vortici di polemiche.
Tuttavia, nonostante sia seduto sulla panchina partenopea da ormai 3 anni, della sua vita privata si sa ben poco.
Mazzarri è originario di San Vincenzo, un esiguo comune che abbraccia circa 7.000 anime, in provincia di Livorno.
Lì vive tuttora mamma Edda, mentre suo fratello Stefano è uno dei direttori delle acciaierie di Piombino.
Suo padre Alberto è morto sei anni fa.
Walter proviene da una famiglia agiata che possedeva una piccola azienda.
E’ stato il papà ad imprimergli una certa educazione: quando era già capitano della Primavera della Fiorentina, durante le vacanze estive, infatti, gli imponeva di alzarsi al mattino per andare in ditta.
In famiglia erano tutti tifosi viola.
Il Mazzarri giocatore aveva i capelli lunghi, ma era un calciatore atipico, soprattutto fuori dal campo, sfuggiva allo stereotipo donne-motori, frequentava l’ università, era iscritto alla facoltà di economia e commercio.
Così, quella sua capigliatura, unitamente al carattere schivo e solitario, contribuì a consentire che gli fosse accollato il soprannome di “Lone wolf”: lupo solitario.
Quando giocava ad Empoli, negli anni ’80, “lone wolf” ha conosciuto sua moglie Daniela e dalla loro unione è nato Gabriele, attualmente sedicenne.
Walter è sempre stato un marito serio, affidabile e devoto, dedito alla famiglia e incapace di concedersi stravaganze e colpi di testa.
«Questo è un mestiere da precari. Ho fatto una scelta di stabilità che ho pagato perdendo tanto della crescita di mio figlio, cose che non tornano più».
Ha dichiarato lo stesso Mazzarri, nel corso di una delle rare interviste nell’ambito delle quali ha aperto uno squarcio sulla sua vita privata.
Infatti, Daniela e Gabriele vivono in pianta stabile ad Empoli, mentre l’attuale tecnico azzurro, per svolgere il suo mestiere, ha attraversato in lungo e in largo l’intero stivale: da Bologna a Reggio Calabria, salpando a Genova per poi approdare nel golfo di Napoli.
Ogni qualvolta il lavoro glielo consente, ritorna ad Empoli per concedersi qualche scampolo di vita familiare, ma poi il dovere gli impone di chiudersi la porta di casa alle spalle per raggiungere il rettangolo verde, dove ad attenderlo ci sono quei ragazzi che, per certi versi, sono dei figli.
Quando apre la porta della sua dimora partenopea, Walter non trova nessuno ad accoglierlo.
Però c’è il mare.
“Il mare è vita, quando c’ è il mare c’ è qualcosa in più.“
Ha affermato il tecnico toscano ed è forse per questo che, nonostante l’assenza del calore familiare, all’ombra del Vesuvio, ha saputo trovare quel quid in più, utile per consentirgli di estrinsecare al meglio le sue competenze calcistiche.
FONTE: IL CORRIERE DELLA SERA.
Luciana Esposito
RIPRODUZIONE RISERVATA