“Io parto dal presupposto sportivo che dove finiscono i meriti di una squadra iniziano i demeriti dell’altra. La Juve ha trovato il modo di bloccare le ripartenze del Napoli facendo un pressing asfissiante sui 3 tenori; la contromisura che la squadra avrebbe dovuto adottare era quello del “contro pressing”: fare costanti cambi di campo. Il calcio è bello perché imprevedibile, ma sul piano dell’ardore e della grinta mi aspettavo di più”.
Sulle decisioni di Mazzarri: “Per me Mazzarri non cambierà mai: lui crede nel modulo e nei suoi uomini. Campagnaro a volte ha fatto il quinto di destra e quindi non è escluso che Mazzarri lo schieri in questa posizione inserendo Fernandez. Deve accorciare la linea difensiva su quei 3 della Lazio se vuole fare la differenza in mezzo al campo. Quel poco che conosco di Mazzarri mi basta per capire che non manderà mai in panchina uno tra Lavezzi e Cavani, se Hamsik durante la settimana non lo vede in condizione lo sostituisce eventualmente con Pandev”.
Come giocherà la Lazio: “Per me Reja gioca con due attaccanti: Rocchi e Kozak ed è soprattutto il secondo che può creare problemi al Napoli,soprattutto sui calci da fermo”.
Sulle esternazioni del presidente: “Il presidente può avere le sue ragioni sostanzialmente perchè giustamente lui dice di aver speso dei soldi per comprare i vari Vargas, Britos e Dzemaili e poi non li vede giocare. Ora se Vargas, che è un giovane di grande prospettiva, non gioca vuol dire che Mazzarri non lo ritiene pronto”.
Sul momento della squadra “Magari a livello inconscio i ragazzi hanno perso la grinta poi può essere che la batosta di Torino era quella che serviva e magari va a Roma a vincere 3-0”.
Mariano Menna
Articolo modificato 3 Apr 2012 - 21:57