Alla scoperta di Muriel: il pericolo di oggi che può diventare la gioia di domani

Anche se offuscata dallo strapotere di Argentina, Brasile e Uruguay, la Colombia ha sempre recitato un ruolo significativo come fucina di talenti da lanciare sui palcoscenici del calcio internazionale. L’ultima sfornata, poi, ha fatto già la voce grossa nel corso dell’edizione casalinga dei Mondiali Under 20. I fari erano puntati sulla stellina Rodriguez, classe cristallina e personalità al servizio del Porto. Ma competizioni di un certo calibro affascinano e incuriosiscono grazie alla prepotente affermazione di atleti che, alla vigilia, sono considerati come dei puri outsider. Tra questi, Luis Muriel, peperino di Santo Tomàs abile con entrambi i piedi e di proprietà dell’Udinese già da un paio di anni in considerazione dell’inevitabile cessione di Sanchez, concretizzatasi la scorsa estate.

GRANADA E SALENTO IN UN FILO DI VENTO – E’ il 2010 quando la società di Pozzo resta folgorata dalle capacità di Muriel, reduce da 9 gol in 11 presenze col Deportivo Cali. Un ragazzino in ascesa, forse troppo, che va contenuto per evitare il rischio di scottature indigeste. L’oculatezza dei friulani, quindi, si converte in un acquisto fulmineo tramutato quasi subito in prestito alla compagine satellite del Granada. Un’esperienza formativa, giusto per assaporare l’aria del calcio che conta, celebrare la promozione nella Liga e fare tesoro degli errori da non commettere. La partenza di Alexis Sanchez verso il parco giochi blaugrana fa compiere al progetto dell’Udinese un ulteriore passo in avanti. Dopo la Spagna è la volta dell’Italia, della Serie A, di una piazza dove farsi le ossa come Lecce in una terra generosa quale è il Salento. Di abbondanza, nelle corde del colombiano, ce n’è eccome: numeri, scatti, progressioni, visione di gioco e gol di pregevole fattura. Pian piano Muriel diventa uno degli idoli dei tifosi giallorossi, raggiungendo l’apoteosi con la doppietta siglata contro la Roma, decisiva per il discorso salvezza ancora in atto.

GARANTISCE COSMI – Parallelamente, forti delle prestazioni al di sopra della media, si alimentano gli interessi di mercato e le proposte per strappare alla famiglia Pozzo un altro gioiello da mettere in mostra. Il dettame della linea verde, fruttifera sia nel breve che nel lungo periodo, appartiene a diverse visioni societarie, in primis a quella del Napoli. Vigili, attenti e con una certa attrazione verso il Sud America, i partenopei potrebbero calare Muriel in un contesto idoneo per la definitiva consacrazione. Un’ipotesi che trova diversi riscontri positivi, soprattutto da parte dell’allenatore dei salentini Serse Cosmi: “Da sudamericano, a Napoli troverebbe l’ambiente ideale. Mazzarri ha già un giocatore che è cresciuto con me, ovvero Hamsik. Potrebbe essere di buon auspicio. Non ho mai allenato un giocatore forte come Muriel“. Garanzia che fa rima con scaramanzia: è andata bene con lo slovacco, andrà benissimo col colombiano. Oltre ad essere una partita fondamentale per entrambe le squadre, Lecce-Napoli di domenica prossima avrà tanti altri temi da snocciolare. E sarà piacevole tenere d’occhio quel ragazzino che sta costruendo la propria carriera sul filo del vento.

Giorgio Longobardi

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