Il ds del Napoli Riccardo Bigon non ha potuto dimostrare finora il suo valore. Per almeno tre motivi: non ha sufficiente sicurezza o spocchia se preferite, per confrontarsi con il presidente che sa di calcio molto meno di lui ma vuol contare molto, troppo più degli altri nelle questioni tecniche. Lo stesso Bigon si lascia influenzare da Mazzarri, che si comporta da monarca assoluto all’interno del Napoli con il suo staff, e un direttore dovrebbe invece confrontarsi alla pari con un allenatore, con rispetto ma anche autorevolezza, essendo anche l’interprete unico dell’indirizzo tecnico-finanziario della società.Gli acquisti dal 2009 in poi, tranne Cavani scelto e trattato da De Laurentiis e Chiavelli con Zamparini, hanno reso poco.
Ma da vecchio marinaio che non lascia mai affondare nessuno, gli lanciamo due cime: 1) non ha avuto sufficienti poteri per decidere lui il mercato; 2) temo che non abbia avuto sufficiente fortuna. Per eccesso di clemenza gli perdonano anche Santana e Donadel, quest’ultimo è costato finora al Napoli più di Maradona, Pelè e Messi nel rapporto costo-rendimento.