Non di certo per merito della vittoria degli azzurri, maturata ieri sera contro un Novara ultimo in classifica, ma per effetto della promozione in serie A1 conquistata dalle signore del calcio partenopeo.
La Carpisa Yamamay, infatti, battendo in casa l’Acese con il risultato di 5-1, si aggiudica la promozione matematica nella massima serie con due giornate di anticipo, distanziando, così, di 8 punti la Res Roma, seconda in classifica.
Ed è così che la Campania ritorna ad avere una compagine rappresentativa nell’ambito della massima serie di calcio femminile, dopo oltre 20 anni d’assenza.
Trionfo dedicato alla bomber Maria Caramia, grande assente del match, colpita nel corso della settimana dall’improvvisa scomparsa della madre.
Risultato importante che aggiunge l’ennesimo prezioso tassello al mosaico dello sport made in Naples.
Dopo il successo dell’America’s Cup, culminato con il trionfo di Luna Rossa, la conquista della serie A-1 da parte delle donne del calcio azzurro, concorre ad attribuire l’ennesimo valore aggiunto alla realtà sportiva nostrana che con vibrante fragore induce a concludere che a conferire gloria al nome di Napoli non ci pensa solo il Napoli calcio.
Questo storico traguardo, inoltre, certifica in maniera inequivocabile un altro dato di fatto oggettivamente non più opinabile: il calcio non può essere ancora considerato uno sport prettamente maschile.
Non più.
Con sempre maggiore determinazione, ormai, le donne abbandonano i tacchi a spillo per indossare le scarpe con i tacchetti, maggiormente conformi ad agevolarne il desiderio di prendere a calci una passione che tende a farsi spazio in maniera vibrante anche nelle anime rosa.
In sensibile aumento è anche il numero delle donne che accantona le riviste di gossip per sfogliare la gazzetta dello sport, attratte non solo dal rosa delle pagine, ma anche dai contenuti in esse riportati.
Così come la presenza del gentil sesso allo stadio è in tendenziale e vertiginoso aumento e, finalmente, nell’ambito dei programmi calcistici di rilevanza più o meno nazionale, la figura della valletta accartocciata su uno sgabello con le gambe in mostra, è, ormai scalzata quasi del tutto da donne altresì belle da vedere, ma capaci anche di argomentare pareri, giudizi e teorie in materia calcistica.
Onore e merito alle ragazze della Carpisa Yamamay che hanno saputo conferire ulteriore prestigio alla storia dello sport campano, dando , al contempo, un contributo notevolmente significativo all’ascesa della figura femminile nell’ambito del contesto calcistico.
Luciana Esposito
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Articolo modificato 22 Apr 2012 - 14:33