Della stessa opinione di Britos è praticamente tutta la squadra azzurra, Walter Mazzarri in primis. Infatti la parola d’ordine della società partenopea, quando si parla di Vargas, è “pazientare”: “aspettate il prossimo campionato e vedrete…”.
Per Turboman l’inizio di questa sua avventura italiana è stata un calvario: quasi sempre buttato in campo in partite già compromesse e spaesato in un calcio a cui non riesce ancora ad adattarsi, Edu non è stato ancora capace di tirare fuori le sue qualità (che in tanti giurano essere eccelse). Anche Alexis Sanchez ha impiegato due anni per esplodere ad Udine: lo staff friulano era a conoscenza delle sue incredibili doti e ha fatto in modo che il nino maravilha le tirasse fuori con i suoi tempi, dopo un lungo ambientamento (ma ne è valsa sicuramente la pena..).
La (lenta) risalita di Vargas, però, sembra già essere iniziata: i 40 minuti accumulati tra la partita col Novara e quella di ieri a Lecce hanno evidenziato dei piccoli passi in avanti da parte del cileno. “Edu Vargas non è un bidone” è il mantra che i tifosi partenopei continuano a ripetersi, convinti che quel ragazzino impacciato che sbaglia appoggi di 2 metri e che scivola continuamente sul terreno di gioco non può essere altro che la controfigura momentanea del campione che verrà.
Marco Soffitto
Articolo modificato 26 Apr 2012 - 12:06