Un anno, una storia: è, come se il tempo si fosse fermato, un’emozione collettiva. Bologna-Napoli, ancora una volta: e in quel «Dall’Ara» preso d’assalto il 10 aprile del 2011 da un’onda anomala, pure stavolta ci sarà un esodo di massa. Diciottomila, all’epoca, con lo scudetto che galleggiava nell’aria, il Milan un pochino più in là e alla sera impegnato a Firenze, e un piano d’avvicinamento da coltivare assieme: fu una caccia al biglietto massiccia che coinvolse persino gli amici degli amici, per una raccomandazione, un aiutino. Stavolta, la Champions è l’obiettivo d’una città con la testa nel pallone, sedotta dal suo napoli per l’ennesima volta, conquistata sino a mettersi in marcia da ogni angolo in cui s’ascolti un pizzico di napoletano.
QUANTI SONO – Le previsioni non mentono e però, chiaramente, la febbre è meno contagiosa del passato: però, a naso, gli esperti sanno già come andrà a finire, con non meno di seimila fans sparsi tra i vari settori, e non solo in quello spicchio che sta al fianco della curva san Luca e destinata ai sostenitori in possesso della tessera del tifoso. Prevendita in fase di lancio, partita praticamente ieri mattina, con il 2-0 sul Palermo fresco di conquista ed un piano di spostamento non ancora predisposto: ma i duemilacinquecento biglietti riservati ai residenti in Campania dovrebbero essere consumati in tempo utile.
BENVENUTI AL NORD – Poi c’è la Napoli che vive altrove e che ha ritrovi in qualsiasi angolo di questo Paese agitatosi dopo le reti di Cavani e Hamsik al Palermo: Maurizio Setti, presidente del club a Bologna, sta provvedendo a raccogliere le adesioni; ma domenica pomeriggio, alle quindici, arriveranno – e come sempre – da Modena e da Parma, da Castglion delle Stiviere e da Mantova; da Genova e, inevitabilmente, da Milano, da Reggio Emilia ma quasi sicuramente anche da Tarvisio. Per loro, per chi ha la propria fissa dimora al Nord, c’è la possibilità d’aprire la curva san Luca, altri tremila cinquecento posti a disposizione per contenere una passione senza confini.
DALL’ESTERO – Cinque milioni di tifosi sparsi nel mondo e qualcuno che ha già deciso di mettersi in viaggio, per provare a conquistare al fianco della squadra un’altra passeggiata in Champions: dal Giappone, da Tokio, s’è prenotata Michiho Ando, che via facebook atterra in giornata a Napoli e poi riparte verso la Via Emilia; da Siviglia, è stata annunciata toccata e fuga: volo su Milano, in treno a Bologna, rientro a casa il lunedì mattina. L’Emilia si può raggiungere in maniera relativamente agevole anche dalla Svizzera, rappresentata probabilmente al «Dall’Ara».
I PRECEDENTI – La prima volta, quest’anno, a Cesena: sette-ottomila in processione per celebrare la prima vittoria esterna; poi, di slancio, a Manchester, in tremila; in cinquemila a Milano (con l’nter e con il Milan) e tutti esauriti i biglietti per Monaco di Baviera e per Londra, nell’ottavo con il Chelsea. Ma l’abbuffata continua e promette un finale degno d’un romanzone napoletanpopolare: perché Bologna è semplicemente la penultima tappa di questo tour che si esaurirà a Roma e che prevede il massimo storico, con trentamila tifosi al seguito per inseguire la Coppa. Però, prima, c’è il terzo posto e il preliminare di Champions: il tifo non è un virus.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 3 Mag 2012 - 10:35