Delio Rossi dice di aver ricevuto insulti in serbo contro la sua famiglia e che la lingua può ferire più dei pugni…
«Quando sono uscito ho applaudito, ho fatto il gesto con il pollice e ho detto in italiano: sei un grande, sei proprio bravo! Ripeto, ho sbagliato. Ma mai pensavo a una reazione del genere. Chiedo a Sky di mostrare il filmato, leggete pure il mio labiale: sono pronto a qualsiasi prova tv. Hanno messo in giro la voce che io abbia insultato la madre morta, che abbia parlato di un figlio handicappato e invece non è vero. Se si vede che dico cose simili, sono pronto a lasciare il calcio per sempre. È solo dopo che Delio Rossi ha cercato più volte di colpirmi, mentre mi diceva “sei uno stronzo, ti ammazzo”, che io gli ho risposto in serbo e di sicuro non erano complimenti. Non ho reagito all’attacco e ne sono orgoglioso».
E i compagni in panchina?
«Mi dicevano: ritorna in spogliatoio. Io, invece, mi sono fermato in panchina perché volevo aiutare i
miei compagni facendo quello che potevo, il tifo per loro».
E nell’intervallo?
«Stavo spiegando cosa era successo a qualche compagno di squadra, poi è entrato il mister. Ha buttato per terra la lavagna e ha ripreso a insultarmi. Io ho risposto, Nastasic e De Silvestri mi hanno calmato. Li ringrazio. E ringrazio Gamberini, il capitano, che dopo la vittoria a Lecce ha avuto belle parole per me».
Behrami, ieri, ha detto: Delio Rossi non ha raccontato tutta la verità su Ljajic. Perché, allora, l’hanno attaccata in tanti?
«Mi hanno attaccato tanti allenatori, non tanti calciatori, non sono un ragazzino viziato che pensa solo ai soldi e alle macchine. Novi Pazar è vicina al Kosovo. Quando ero bambino, a casa mia, volavano le bombe. Non posso aver paura dei fischi».
fonte: http://www.fcinter1908.it