Una delle righe più marcata di questa storica giornata è sicuramente il fatto di aver battuto una squadra uscita indenne dal campionato, cosa che sancisce in maniera sintomatica un dato di fatto oggettivo, e cioè che questa squadra, senza distrazioni da Champions, e conseguenti cali fisici e perdita di forze psico-reattive, probabilmente avrebbe lottato ad armi pari contro i bianconeri ed il Milan. Ma è finito il tempo dei rimpianti, basta con le paure e le ansie da prestazione, il Napoli vestirà sulla maglia il tricolore cerchiato, quello della coppa nazionale.
Portando l’occhio sull’analisi della gara, la mossa vincente degli azzurri è stata probabilmente la concentrazione e la perseveranza, la prima in fase difensiva, dopo aver preso le misure a Pirlo e aver organizzato in una settimana uno scacchiere difensivo invidiabile, con Campagnaro, Cannavaro e Aronica quasi perfetti, sia nelle marcature che nei movimenti, la seconda sulla linea mediana, con il lavoro oscuro di Hamsik, spesso assente dalla manovra, ma in grado di posizionarsi in in una zona nevralgica del campo, che ha spesso costretto il centrocampo juventino a rallentare la manovra e a riorganizzare le idee. Per il resto, Zuniga, uno dei migliori, ha funzionato da frangiflutti per buona parte della gara, sistema anche qualche piccolo difetto di imprecisione, sempre presente nella manovra, quasi mai in difficoltà sul suo versante. Inimitabile. In fase realizzativa, un plauso a Cavani, preciso e freddo dal dischetto, Lavezzi, che ha aperto le danze procurandosi un rigore fondamentale per abbattere il muro bianconero, e Pandev, che gli subentra e mette lo zampino nella vittoria del trofeo, fornendo l’assist ad Hamsik per il definitivo 2-0. Goran c’è sempre, molti vorrebbero che ci fosse anche…il prossimo anno, per cui occhio, presidente.
Già, Aurelio, bistrattato, contestato, stuzzicato, messo alle corde, denigrato, indicato come un’affarista, quasi mai indicato come l’artefice di un progetto che sta rispettando i pronostici. Ma si sa, fare il presidente a Napoli è un’impresa, farlo bene lo è ancora di più. Ma ci creda, presidente, se le diciamo grazie dal profondo del cuore, perchè, dietro ogni critica o contestazione, vive indiscussa una fede che va al di là di una qualsiasi sensazione d’appartenenza. Per cui, ogni volta, si ricordi che, nonostante tutto, c’è la passione che detta le parole. Grazie ancora, grazie a questa fantastica squadra, ed ora torniamo a far festa, ognuno di noi se lo merita, compreso tutta la redazione di spazionapoli.it, che si forgia soprattutto su persone che amano questi colori. La Coppa è anche vostra!
Articolo modificato 21 Mag 2012 - 10:29