Eppure la storia del partenopeo in terra salernitana non è così semplice. Si nutre della passione e dell’amore che accomuna i tifosi azzurri nel mondo e si consuma nella vita di tutti i giorni. Stagione dopo stagione. Campionato dopo campionato. La storia del partenopeo in terra salernitana è la storia di un tifoso che assume il ruolo di difensore dei colori azzurri sia nei confronti di quella che è, per lo più, un’amorfa massa di tifosi salernitani travestiti da juventini, milanisti ed interisti, sia nei confronti di quei tifosi autentici, di quelli “nati” per davvero juventini, milanisti ed interisti. Il partenopeo in terra salernitana soffre la pressione costante, cori e “sfottò” beceri, le umiliazioni di un popolo “sportivo” quantomeno discutibile. Ed il caso dell’esultanza al Gate 39 in occasione dell’amara eliminazione Champions ne è clamoroso emblema.
È forse l’eterna contraddizione che ci condanna, persi come siamo tra l’amore profondo per questa terra e l’indissolubile legame con la napoletanità, con il Napoli e con i colori azzurri. Essere partenopeo in terra salernitana significa impegno, sociale ed economico. Significa sacrificio e soddisfazione. Quella soddisfazione che ieri mi è capitato di vedere negli occhi degli amici del Club Napoli Casal Velino, del Club Napoli Ascea e del Club Napoli Castellabate. Le tre fantastiche realtà azzurre del Cilento che hanno dato vita ad un grande spettacolo. Come richiamati da una sorta di coinvolgente empatia, i partenopei del Cilento si sono ritrovati. Hanno esultato, cantato, ballato. Hanno portato per le strade tutto il loro pathos, tutto il loro amore. Hanno celebrato una storica vittoria in una storica partita. Hanno meravigliosamente coronato lo spettacolo ricamato dal Napoli all’Olimpico.
Vi riportiamo un video dei festeggiamenti che ieri sera hanno animato le strade del Cilento (a cura di Anika Pinto e Armando Romano)
Articolo modificato 22 Mag 2012 - 10:56