Non poteva esserci regalo più bello per il 63° compleanno del patron azzurro Aurelio De Laurentiis. Un regalo atteso per vent’anni tra momenti idilliaci e cadute clamorose, forse il presidente tutto questo già lo immaginava, quando circa otto anni fa decise di acquistare una società dichiaratamente fallita. Gli anni di purgatorio sono stati più che utili, hanno ridato dimensione ad una squadra troppo deludente per una piazza come Napoli, e hanno riportato la società partenopea ai vecchi fasti, quelli di cui la gente parlava sempre quando citava il Napoli dei bei tempi. De Laurentiis ha sempre seguito una sua linea di pensiero, a volte con grandi colpi di scena, come solo un uomo del cinema sa fare, e molto spesso criticato da chi è troppo distante dal mondo del calcio, ma bisogna ammettere che la sua è una filosofia vincente, degna di una tifoseria e di una città tra le più belle d’ Europa. A confermare il suo attaccamento alla squadra ci sono gli auguri del capitano Paolo Cannavaro che a nome di tutto il gruppo, dello staff e della società si è espresso così, sul sito ufficiale del club,“Caro Presidente, abbiamo vissuto un altro anno splendido che è culminato con la conquista della Coppa Italia. Insieme abbiamo celebrato questo Trofeo che mancava da 25 anni ed è il miglior regalo di compleanno che le potessimo fare per ringraziarla di tutto ciò che ha saputo tramettere sotto il profilo umano e professionale all’intero gruppo.E’ stata per noi una stagione bellissima caratterizzata dall’emozionante avventura nella Champions League, un altro traguardo della nuova Era del Calcio Napoli e della città di Napoli ottenuto grazie al suo lavoro, alla sua passione e alla sua guida preziosa.Nel segno di un progetto vincente che da otto anni vede il Napoli sempre piu’ protagonista in Italia ed ora anche in Europa. A nome della squadra le rivolgo il nostro più affettuoso augurio affinchè la storia azzurra possa proseguire all’insegna della gioia e della felicità vissute insieme in questi anni. Auguri Presidente!”.
Marco Del Giudice