La stagione del Matador non è ancora terminata.
Ieri, a Mosca, è sceso in campo con il suo Uruguay, per sfidare la nazionale russa.
Si è concesso ai flash dei suoi giovani fan, ha rilasciato loro autografi, ma ha anche raccontato l’annata vissuta a Napoli, con il Napoli, nel corso di un’intervista al giornale uruguaiano “El observador”.
Ecco quanto dichiarato da Cavani:
“L’altro giorno ho avuto il tempo di visitare Mosca con pò di pace della mente, per riflettere, cosa normale quando si visita un paese. Quando cammino cerco di prendere un pò di tempo per me stesso, quando gioco non ne ho molto.”
E ‘vero che a Napoli ti riesce difficile fare una semplice passeggiata e, quindi, devi andare in altre città in Italia?
”In realtà, non succede solo a Napoli. In qualunque città mi sono concesso una passeggiata, ho incontrato delle persone che mi hanno fermato per strada.”
E come si gestiscono quei momenti con i fan?
”Devi solo trovare un modo per scappare.”
Hai avuto problemi analoghi in Uruguay?
”In Uruguay è successo recentemente, dopo la nostra partecipazione alla Coppa del Mondo, ancor di più, dopo la Coppa America, che ha un pò rivoluzionato l’anima della mia gente. Mi aspettavano fuori casa, non potevo recarmi in un supermercato a fare la spesa con la stessa facilità di prima. A Napoli già mi era capitato. Quindi, so già che, in quelle circostanze, devi solo trovare una strategia per fuggire..”
Dalle tue parole si avverte che il successo che ti ha dato il calcio lede la tua privacy.
”Sì, è l’unica cosa che mi tocca. Mi offende il fatto di non avere privacy, non posso camminare tranquillamente in un momento che dedico alla famiglia. Io e mia moglie siamo abbastanza riservati, siamo costretti a visitare la città trovando un modo per passare inosservati. Cerco sempre di trovare un modo per preservare la nostra privacy.”
Essere alle Olimpiadi è un obiettivo della tua carriera?
”Si tratta di un obiettivo, ma non un obiettivo della mia carriera, perché ho molto tempo ancora per farmi strada nel calcio. Ma è certamente un mio obiettivo far parte di quel gruppo che competerà alle Olimpiadi. Il mio obiettivo è sempre quello di giocare ad alti livelli e in tutti i luoghi dove si tengono delle competizioni di prestigio. Per un calciatore l’obiettivo è sempre quello di migliorare e di essere presente in diversi tipi di competizioni. Non c’è niente di meglio nel mondo del calcio che giocare per il proprio paese e quindi è normale che abbia davvero voglia di esserci.”
Quest’anno con il Napoli ha vinto la Coppa Italia controla Juventus, pensi di aver terminato un percorso con questo club?
“Non solo nel calcio, ma nella vita, si ha sempre bisogno di trovare nuove motivazioni, nuovi modi di lavorare, per sperimentare cose nuove. A Napoli ho vissuto due anni molto belli, seppure diversi tra loro che mi hanno dato grande soddisfazione nonché grandi stimoli per il futuro.”
Ma il tuo nome sui giornali è di continuo associato a grandi club, come si fa a gestire tale questione o non leggi per niente i giornali?
”Penso che nella vita c’è sempre tempo per tutto e tutto ha il suo tempo. Faccio il mio lavoro e cerco di farlo bene. Oltre ciò, l’amore e la passione per questo sport ci portano a lasciare il nostro paese, la nostra cultura, la nostra famiglia, per noi è anche un lavoro. Dopo avere concluso il campionato, dopo aver fatto il tuo dovere, hai lasciato tutto quello che si può dare,ci si deve godere le vacanze, perché sono fatte per riposare e per recuperare le forze.”
Ma non ti causano alcuna ansia?
”No, non mi innervosiscono, penso solo a dare il massimo.”