Tutti lo volevamo, tutti lo desideravamo, soprattutto dopo aver visto con quale ardore sollevava quella coppa al cielo, dopo averlo ammirato gioire come sa fare solo chi ha il sole nel cuore. Giurava che quella era la sua coppa più bella, che se fosse dipeso da lui avrebbe chiuso Napoli nella sua anima e gettata all’aria la chiave.
Tutti gli credemmo, forse per quel sorriso sornione, per quegli occhi un po’strani che sembrano schizzare fuori per meglio vedere il mondo. E lui il mondo lo ha visto, gli è bastato vedere Napoli per vederlo tutto. Ha dato ragione a Goethe il quale, dopo aver visto Napoli nel suo Grand Tour, disse: “ Nessuno ha visto il mondo, nessuno ha visto nulla se non ha mai visto Napoli”.
E Goran Napoli lo ha visto, ha visto l’euforia tatuata negli occhi di un popolo che sa gustare la bellezza come solo un decadente sa fare, ha visto che quella panchina che lo accoglieva poteva trasformarsi nel più bel panorama del mondo, ha sentito la fiducia e ha provato brividi, mentre dava il cambio a un compagno, mentre rabbioso disegnava col compasso traiettorie calcistiche di un’eleganza mostruosa.
Ora è al settimo cielo il buon macedone, ora si sente un’Araba Fenice, un Lazzaro carico di nobiltà e classe. Mazzarri lo ha messo in cima alla sua lista, ne ha apprezzato la dedizione e la tecnica, il suo saper accettare, il suo saper interpretare tutti i ruoli di quei fuoriclasse là davanti. Immagino il sanguigno Walter battere il pugno sulla scrivania di rovere, deciso e sicuro indicare al Presidente l’acquisto improrogabile, l’acquisto per eccellenza per il suo nuovo Napoli. De Laurentiis lo ha accontentato ammiccando il solito sorriso beffardo, un sorriso che analizzato bene rivela il suo vero carattere, il suo essere aggressivamente arrendevole, il suo voler far credere di essere il primo. Grazie Presidente, te lo dobbiamo.
E ora? Ora cosa succede? Sarà il macedone il dopo-Lavezzi, ci sarà per lui un nuovo profilo in questo Napoli, un profilo da protagonista assoluto, non più corriere eterno tra il verde e la panca? Sinceramente non lo so, ma so che il buon Pandev crede che sia così, ha accettato anche per questo, perché qualcuno gli ha profilato questa soluzione, perché qualcuno gli ha detto:”Sarà diverso, giocherai tantissime partite dall’inizio”.
E i tifosi? Avranno il coraggio morale di “accontentarsi” di colui che ha rinunciato a metà dell’ingaggio pur di sentire l’abbraccio di un popolo intero? I tifosi sapranno accontentarsi del commovente gesto d’amore di quest’uomo con la U maiuscola? Oppure hanno applaudito l’acquisto nella logica di un fuoriclasse affidabile in panchina?
Anche io sono tifoso, e da tifoso, facendo leva sul cuore, direi:”Goran, prenditi la maglia del Pocho, Goran, te la sei guadagnata.” Ma poi l’altro tifoso che è in me, quello folle, quello che rincorre i più vasti trionfi, quello che architetta scenari consapevolmente improbabili, quello che vorrebbe farne quattro al Barcellona, bhè, quest’altro tifoso si passa la mano sulla fronte, come a scacciare un’estrema visione, e sussurra” Dateci Jo-Jo,dateci un altro pezzo di ex Jugoslavia, quella posta più a Sud, allo stesso parallelo di Napoli, dateci il montenegrino”.
Carlo Lettera