UN APPROCCIO COMPLICATO- Il passaggio dal calcio cileno a quello italiano, per Vargas, non è stato assolutamente agevole: arrivando a Napoli a stagione già iniziata, la seconda punta sudamericana si è dovuta adattare all’interno di una squadra che aveva delle gerarchie (soprattutto offensive) già molto chiare e definite, per non dire definitive. Il minutaggio a disposizione di Turboman è stato ridottissimo ed inoltre Walter Mazzarri ha sempre preferito le certezze alle speranze, non essendo propriamente un allenatore famoso per dare grande spazio ai giovani.
EDU NOVELLO BALOTELLI?- La speranza è che la rissa in discoteca (e la conseguente cacciata dal ritiro della nazionale cilena) rappresenti l’ultimo episodio sfortunato di sei mesi non proprio idilliaci per quello che è stato giudicato il secondo giocatore più forte di tutto il Sudamerica. Edu a Napoli non ha mai dato segni particolari d’insofferenza e soprattutto non si è mai macchiato di episodi violenti fuori dal campo.
L’immediato futuro di Vargas è ancora tutto da definire ed è legato a doppio filo con quello di Lorenzo Insigne: è praticamente impossibile (e sarebbe anche controproducente) che i due talentini azzurri restino entrambi alla corte di Mazzarri: per almeno uno dei due si profila un anno di prestito secco in una formazione di medio-bassa classifica che possa assicurare la garanzia di un posto da titolare. Ad oggi è maggiormente probabile che questo destino tocchi ad Insigne; ci sono invece buone probabilità che Vargas si possa giocare le sue carte nel Napoli, partendo nelle gerarchie mazzarriane alla pari con Goran Pandev.
Marco Soffitto
Articolo modificato 8 Giu 2012 - 11:54