voto 6,5
E’ la stagione del suo record di gol in campionato e dei suoi primi gol in Champions League, ma sarà probabilmente il suo ultimo anno a Napoli. Le sirene parigine, e i petrodollari dello sceicco chiamano ed il pocho ha ceduto, e non è da biasimarlo, alle lusinghe dell’entourage della squadre dei Campi Elisi.
La stagione di Lavezzi è stata complessivamente buona, con picchi tendenti all’ottimo tra Marzo ed Aprile quando il numero 22 argentino si è riscoperto in una nuova versione da bomber spietato, capace di andare a segno cinque volte in sei partite, numeri mai visti in cinque anni di Napoli. Per il resto i soliti limiti che gli hanno impedito il salto di qualità definitivo; poche le partite dove l’argentino è stato decisivo per davvero, ed in questo senso è impietoso il paragone con Cavani, attaccante dai numeri ben più altisonanti.
Ciò non toglie che Lavezzi non abbia mai mancato di apportare il suo contributo alla causa azzurra, fatto di tanta corsa, dribbling, generosità e qualche buona giocata, magari fine a se stessa, ma sufficiente a soddisfare la platea del San Paolo, sempre pronto ad applaudirlo anche quando una frangia della tifoseria, per la prima volta in cinque anni, lo ha sonoramente fischiato, sintomo di un idillio che stava scricchiolando.
Rimane il fatto che Lavezzi nonostante il record di reti ottenute, poteva fare qualcosa in più, soprattutto quando il Napoli stava andando alla deriva e cercava in lui il timoniere capace di riportare la squadra in acque tranquille. Purtroppo così non è stato e l’argentino ha chiuso il campionato in flessione, dopo un infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per quasi un mese e dopo il quale Mazzarri per la prima volta lo ha escluso dall’undici titolare per scelta tecnica.
Comunque vada, in bocca al lupo per il proseguo della carriera, alla corte di Ancelotti che dall’alto della sua esperienza, magari, potrebbe plasmarlo, rendendolo un giocatore più completo.
Articolo modificato 11 Giu 2012 - 00:20