La serie A, dopo decenni di lustro, sta diventando sempre più un torneo privo di grandi campioni. Coloro che disputano altri campionato snobbano un probabile approdo in Italia, mentre chi è già nel Belpaese emigra all’estero in cerca di gloria e, perchè no, di un contratto a dir poco superiore. In passato i vari Zidane, Nedved, Thuram, Cannavaro, Vieira, Veron, Shevchenko, Crespo ed altri ancora calcavano i nostri campi da calci, ma quell’epoca sembra ormai lontana anni luce. I grandi club, spinti dalla crisi economica e dai debiti contratti nelle precedenti gestioni, vendono i propri gioielli, rimpiazzandoli con calciatori di livello sicuramente più basso. A confermare quanto detto fino ad ora c’è il Ranking Uefa: l’Italia ha ormai già da un anno perso il quarto posto utile per disputare i preliminari di Champions League a favore della Germania, dimostrando una considerevole perdita di prestigio e competitività.
L’anno scorso c’è stata la svolta decisiva, purtroppo, verso l’abbassamento della qualità del nostro campionato: le cessioni all’estero di Sanchez, Eto’o, Pastore e Kolarov non sono state seguite da altrettanti colpi in entrata, creando un incredibile livellamento in classifica: piccole squadre come Catania e Parma hanno conquistato quasi gli stessi punti di Inter e Roma. Anche Menez, Zapata, Criscito, Muslera, Thiago Motta ed altri hanno abbandonato la serie A per altri lidi, alcuni dei quali davvero inaspettati (Russia e Turchia su tutti).
Quest’estate, nonostante il calciomercato non sia ancora ufficialmente iniziato, si prospetta peggiore di quella precedente: Lavezzi e Thiago Silva infatti sono ad un passo dal Paris Saint German e potrebbero non essere gli unici “colpi in uscita”. Altri due pezzi da novanta che emigrano da un campionato che ormai sembra deciso a raggiungere uno stato di mediocrità mai visto prima.
Antonio De Filippo
Articolo modificato 13 Feb 2014 - 02:53