Segnare un goal in Nazionale, per qualsiasi giocatore, è una soddisfazione imparagonabile. E’ un momento in cui gioia, commozione e libidine si mescolano insieme, trascinandoti un uno stato di estasi che non può essere descritto con ” la favella” ma può solo essere vissuto sulla pelle.
Ormai in Nazionale è indispensabile, e come direbbe Mazzarri, è un titolarissimo indiscusso. Ma nel Napoli quest’anno ha trovato poco spazio ” È stata una stagione comunque positiva che mi è servita per collaudarmi in un campionato molto competitivo. Abbiamo vinto la Coppa Italia. Ovviamente non nego che mi piacerebbe avere più minuti ma la stagione è stata molto importante perché ho acquisito esperienza in un sistema di gioco dove le difese hanno un ruolo fondamentale”.
Ma soprattutto si sente di difendere i suoi colleghi di reparto per le critiche che quest’anno sono state, sì dure, ma in molti, troppi casi, giuste: “Probabilmente c’è stata un po’ di stanchezza fisiologica che è subentrata e ci può stare. Ma i miei colleghi di reparto hanno giocato bene e hanno retto ai continui impegni che si sono accavallati in inverno. Reggere fisicamente e psicologicamente a competizioni così prestigiose come quelle giocate quest’anno non è stato facile. Chi ha giocato lo sa bene”.
Molti club si sono interessati al “panchinaro” azzurro, come Sampdoria e Roma, ma Fernandez ha espresso chiaramente il suo volere: ” mi piacerebbe continuare a giocare con il Napoli trovando più spazio. Quella passata, come detto, è stata una stagione di collaudo; quella futura, almeno spero, sarà quella della consacrazione”.
L’intervista, riportata sul Mattino, si conclude con un pensiero rivolto a quello “scugnizzo” o meglio “enfant terrible” di Lavezzi : “Il Napoli perderebbe un grande giocatore e io perderei un grande amico che mi ha aiutato moltissimo nell’ambientarmi in città. Consigli e informazioni li chiedevo spesso a lui. Qualunque sarà il suo futuro gli auguro le migliori fortune”.
Articolo modificato 14 Giu 2012 - 09:43