Doveva essere il fiore all’occhiello del mercato invernale del Napoli ed un’arma in più per la riconquista del terzo posto in campionato, arrivato all’ombra del Vesuvio con le credenziali di una Copa Sudamericana vinta con l’Universidad de Chile, praticamente da solo, ed del titolo, seppure virtuale, di vice-Pallone d’Oro sudamericano, alle spalle di Neymar.
Un pedigree di tutto rispetto che però non è servito a risparmiargli sei mesi di assoluto anonimato in casacca azzurra; la gestione che Mazzarri ha avuto nei confronti del cileno lascia quanto meno perplessi. Prima lancia il ragazzo dal primo minuto, in Coppa Italia contro il Cesena, a poche ore dal suo arrivo a Napoli. Naturalmente Vargas, scaraventato tutto d’un colpo in un ambiente tutto nuovo, ha faticato in maniera enorme per integrarsi con in compagni di squadra che addirittura sembrano ignorarlo di proposito.
Se male è andato l’esordio, peggio è andato il seguito; Mazzarri quasi lo emargina, concedendogli solo pochi spiccioli di partita, in situazioni di punteggio ormai compromesso, ma che non bastano per mettere in evidenza le doti di questo ragazzo che ha già dimostrato di avere, ma solo in terra sudamericana. La stagione è andata avanti su questo andazzoi, col cileno in panchina anche quando la partita s’incanalava su toni più “morbidi” e verificate, quindi, le condizioni necessarie e sufficienti per poterlo vedere in campo, ma purtroppo l’ostracismo di Mazzarri non ha concesso di più al ragazzo.
Aspetteremo che “Turboman” accenda il motore per la prossima stagione, con la speranza che rimanga al Napoli e che stavolta riceva pieno appoggio dal mister ed anche dai compagni di squadra che non dovranno più considerarlo come una minaccia; per il bene suo e quello del Napoli.
Articolo modificato 15 Giu 2012 - 10:44