Solo qualche buona prestazione, per il resto sarà una stagione da dimenticare, con poche presenze, causate anche da una serie di piccoli infortuni, ed una forma pessima e approssimativa, troppo per affrontare un campionato come quello italiano, che all’epoca forgiava la sua fama sull’importanza del reparto difensivo, che facevano tremendamente soffrire giocatori validi tecnicamente, ma leggeri quando si trattava di metterci il fisico. Nella seconda metà del campionato, Alojsa riuscirà ad entrare in forma, e quelle prestazioni gli servirono per prendere parte ai mondiali del ’98 in Francia, che consacrarono la Croazia la grande sorpresa, conquistando con merito il Terzo posto. Asanovic impressionò parecchio per la sua personalità, per la padronanza di gioco che dimostrò al cospetto di giocatori del calibro di Prosineski e Boban, compagni di reparto e veri artefici del miracolo croato. La stagione azzurra si concluderà con una drammatica restrocessione, che chiuse nel peggiore di modi un campionato funesto, complice anche la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro il Vicenza.
Ad ogni modo il giocatore croato ha sempre dato l’impressione di essere in possesso di una buona tecnica di base, grande visione di gioco ed ottimi piedi, ma probabilmente ha vissuto la stagione napoletana come un parcheggio di lusso, essendo quasi mai protagonista nel team azzurro, lasciando lo scettro del centrocampo a Rossitto, Longo e Altomare, non certo il massimo per sostituire un giocatore a cui era stata consegnata la chiave della manovra partenopea. Andrà via a giugno, dopo il mondiale francese, per approdare al Panatinaikos. Oggi ha appeso le scarpe al chiodo e ha cercato di restare nell’ambiente, tant’è che è stato per qualche tempo l’allenatore in seconda della nazionale croata al fianco di Slaven Bilic, attuale tecnico della Croazia.
Eccolo qualche mese fa con il tecnico della nazionale croata:
Articolo modificato 16 Giu 2012 - 16:43