voto 8
Ha le sua pause durante la stagione, un difetto che ancora non gli consente di assumere la definizione di “fuoriclasse”, ma quando decide di giocare allora il suo fioretto diventa uno dei più delicati d’Europa, capace di giocate sopraffine e di gol meravigliosi, come quello dell’esordio a Cesena, quando entrato da pochi minuti segna il terzo gol del Napoli scaraventando di contrabbalzo un sinistro che termina la sua corsa sotto l’incrocio dei pali. Gesto eseguito con la naturalezza del bere un bicchier d’acqua ma che celava una complessità di esecuzione paurosa.
Questo è stato il Marek Hamsik di quest’anno, capace di giocate geniali e di sprecare anche gol clamorosi come quello contro la Roma, spedendo al cielo di Fuorigrotta un gol già fatto. Ma per il resto, il suo apporto c’è sempre stato, in termini di reti anche quest’anno in doppia cifra e di assist. Numeri che assumono valori ben più significativi se si pensa che Marek è stato più volte presentato nelle inedite vesti di mediano, una rivisitazione voluta da Mazzarri che però non calzava adeguatamente allo slovacco che, giocando a 60 metri dalla porta, risultava inefficace sia come mediano d’emergenza che come ulteriore bocca da fuoco.
Peccato sprecare un giocatore dai mezzi tecnici come i suoi, e per fortuna Mazzarri ci ha ripensato proprio in vista della finale di Tim Cup, riportandolo nella sua posizione più naturale ed i risultati si sono visti. : il colpo sotto con cui chiude la partita è un tocco dei suoi, che racchiude delicatezza e cinismo, una meraviglia per gli occhi.
Unico appunto, ripetiamo, la continuità di rendimento, una volta raggiunta la quale, parleremo di uno dei cinque trequartisti più forti d’Europa.
Articolo modificato 17 Giu 2012 - 00:04