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Ma lo avete visto bene, voglio dire con attenzione, senza soffermarvi solo sulle sue prodezze, andando oltre, scrutando i versi chiassosi dei suoi occhi?

Io spesso l’ho incontrato sotto questo aspetto quasi demoniaco, un demoniaco alla Faust, di colui che si sa grande e vuol portare il mondo sulle nerborute spalle. Ha le fiamme incastonate nelle pupille, incendia chi solo pensa una parola fuori posto, incenerisce chi lo vorrebbe discutere. Guardatelo quando entra sul campo verde, non arriva, atterra, quasi furioso, come una belva che sente odore di sangue, che aspetta, che si dimena. E le mani non trovano pace, nodose, asciutte, febbrili, di quelle che non vorresti mai ti picchiassero.

Lui sogna imperi, e il cerchio magico di uno stadio è per lui solo un pretesto per ingaggiare una battaglia per la sopravvivenza e per la gloria. Non sa essere membro secondario, cittadino di una polis, la sua anima lo dichiara nato per comandare, per essere il primo..ed egli ci crede. E sa che per essere il primo davvero deve imparare anche, e soprattutto, a farsi ultimo. Ma è un ultimo “programmato”, figlio di un progetto che si struttura ad ogni pensiero, ad ogni frase, ad ogni intervista concessa.

Mi preoccupa la sua fede. La temo. Non nell’accezione religiosa, ci mancherebbe, ogni uomo è libero di credere o meno. Temo la caparbietà del Dio che adora. Un Dio che lui afferma dirigere e scegliere  la sua vita. Fu Dio che gli indicò Napoli, e contro l’Onnipotente non conviene mettersi a dispetto. Dio gli rivela i suoi propositi, è questo che mi atterrisce. Cosa può un Presidente o una legione di tifosi contro un Dio? Nulla! E già spesso, nelle sue parole, ho intuito la sua certezza che il Signore gli sta riservando un qualcosa di più vasto, di più grande e completo. Mosso dalla divinità, Cavani non ammette intralci, nè ripensamenti. La sua fede non lo fa voltare indietro, ne domani proverà dubbi o rimorsi quando lascerà Napoli.

Sì, la lascerà , ma non oggi, domani. E’ tutto deciso , lo ha deciso il destino a cui crede ciecamente. E lo farà senza rimpianti, perché Dio non li contempla. Oggi studia ancora da “ultimo” che sa di diventare primo..l’anno prossimo sarà solo primo, vorrà sentirsi così, come il suo Dio.

Come non “pregare” la sua irruenza, la sua dedizione, il suo sudore? Come non amare il suo incarnare alla perfezione il sacro Verbo? “Beati gli ultimi perché saranno i primi”. Il grande e unico Edinson su quelle parole ci ha costruito un’esistenza e una carriera straordinaria, felice. Gli voglio un grande bene..e questa profezia, di cui sono certo, come mi addolora pronunciarla.

Carlo Lettera

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Articolo modificato 18 Giu 2012 - 21:34

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