Dicevano che il tre-cinque-due fosse un modulo ormai superato senza sapere che di lì a poco lo avrebbero scopiazzato in mezza Europa; lo accusavano poi di non aver conquistato alcun trofeo alla guida del Napoli ed ecco la conquista della Coppa Italia. Ora Mazzarri viene chiamato in causa per un altro motivo: la valorizzazione del parco attaccanti, in particolare dei giovani.
Sostengono che con lui Insigne e Vargas non avranno lo spazio necessario per potersi esprimere. Ma in tanti dimenticano che un fiore all’occhiello del tecnico toscano sta proprio nel saper esaltare le doti di una punta. Che sia giovane o meno giovane poco importa. E’ successo ovunque abbia allenato: con la Reggina, come con la Sampdoria ed anche con il Napoli. Bomber che sono schizzati in un batter d’occhio in doppia cifra, demolendo record su record: da Rolando Bianchi, a Nicola Amoruso; da Bellucci, a Cassano; daHamsik, a Lavezzi, a Cavani, quest’ultimo giunto per due campionati consecutivi ad un passo dal titolo di capocannoniere.
ALLA REGGINA – A Reggio Calabria, Mazzarri si è imbattuto, invece, in attaccanti da rigenerare ed in altri, invece, da lanciare. Ebbene li ha portati tutti a superare il tetto dei dieci gol. Amoruso in due campionati consecutivi ha realizzato addirittura ventotto gol: undici nella stagione 2005-2006 e diciassette l’anno del meno-15. Rolando Bianchi ancora oggi ringrazia il tecnico livornese: « Avevo 22 anni ed ero reduce da un grave infortunio al ginocchio – ricorda l’attaccante del Toro – Mazzarri mi diede fiducia e questa sua attenzione la ricorderò per sempre, così come i consigli che mi hanno aiutato a crescere. C’è un episodio che mi è rimasto impresso: non segnavo da cinque partite ed il mister mi caricò perbene in quel periodo. Ripresi a far gol con regolarità e stabilii il mio record personale».
ALLA SAMP – A Genova, sponda doriana, il tecnico di San Vincenzo fece ritornare al gol sia Claudio Bellucci che Antonio Cassano :dodici reti il primo, dieci il secondo, reduce dall’amara esperienza al Real Madrid. Cassano, poi, concesse il bis l’anno dopo, con Pazzini che da gennaio a giugno centrò il bersaglio undici volte.
fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 20 Giu 2012 - 17:22