Una foto ricordo nel teatro delle gesta dei tre tenori e di tutti gli altri azzurri costava «solo» 60 euro, qualcosa in più se si trattava di incontri «particolari». Non era, ovviamente, un’iniziativa organizzata dal calcio Napoli, ma questi soldi finivano dritti dritti nelle tasche di alcuni addetti comunali alla sicurezza e alla manutenzione dello stadio. Il Comune ha aperto un’inchiesta per fare luce su quanto accadeva al San Paolo e ha rimosso dai propri incarichi circa 50 dipendenti.
MATRIMONI, FESTE, COMUNIONI – La notizia, come riportato da «Il Mattino» e ripresa da alcuni quotidiani, è stata confermata dall’assessore allo Sport del Comune di Napoli Pina Tommasielli, la quale ha detto che verrà fatto tutto il possibile per ripristinare la legalità all’interno dell’impianto sportivo. Una storia, dunque, che ha dell’incredibile visto il «subaffitto» del campo, ridotto a garconnière.
L’«ALCOVA» – Non solo matrimoni, con questi insopportabili mariti che trascinano le mogli allo stadio anche nel giorno più bello della loro vita, ma anche comunioni, feste o occasioni particolari in cui poteva diventare una piccola alcova. Per la prima notte di nozze, infatti, si poteva avere a disposizione anche un piccolo appartamento con un letto rosa, bastava versare una cifra più alta di quella dei servizi fotografici. Il tutto veniva fatto nei giorni in cui nello stadio non era previsto nessun evento e cioè dal lunedì al venerdì quando la squadra non era impegnata nelle coppe europee. Nell’attesa di avere un nuovo stadio che consenta delle visite guidate, chissà che al Comune non venga l’idea di organizzare delle gite, legali, e di legalizzare almeno la possibilità di poter avere uno scatto ricordo sul prato del campo di Fuorigrotta.
Fonte: Corriere del mezzogiorno