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Una telenovela che sta annoiando un po’.  Una rivisitazione di una famosa fiaba, ma senza happy end: “Aly (Babà) Cissokho e i dieci milioni”. Questa, più o meno, dovrebbe essere la richiesta del Lione per cedere il cartellino del suo terzino sinistro. Sette e mezzo, invece, sono i milioni offerti dal ds Riccardo Bigon per garantire l’ok al trasferimento in azzurro. Il Napoli temporeggia in attesa dei risvolti sulla crisi economica a cui deve far fronte il club transalpino, già bacchettato in varie occasioni dalla Commissione che si occupa di fair play finanziario per la Ligue 1. Aleggiano tanti misteri intorno alla trattativa. Innanzitutto riguardo il calciatore, scartato in passato dal Milan per un singolare problema ai denti. Quindi, prima di ogni eventuale accordo, è importante dotarsi di un ottimo odontoiatra.  Poi le solite dichiarazioni contrastanti che complicano le indagini. La società si dichiara all’oscuro da presunti contatti, gli agenti del calciatore sembrano invece in moto perpetuo. Ma non si capisce dov’è l’inghippo. Certo è che, appena l’entourage di De Laurentiis lascia trasparire un’indecisione, appare immediata l’intromissione di un altro club italiano, possibilmente del nord. Ora è la volta dell’Inter. E non è la prima.

GIOCHI DI RUOLO. Bernard Lacombe, direttore generale del Lione, ha detto a calciomercato.com che, nonostante Cissokho piaccia molto in giro per l’Europa, nessuno si è fatto avanti con una proposta concreta. Le voci sui giornali sarebbero dunque tutte da addebitare ai contatti avviati dagli agenti del calciatore. Eppure pare che sia lo stesso difensore 24enne a frenare il matrimonio proprio sulla navata che conduce all’altare. Secondo indiscrezioni raccolte dal quotidiano Il Roma Aly , che ha un contratto in scadenza nel 2013, vorrebbe guadagnare più di due milioni a stagione. Cifre improponibili per la società partenopea, disposta ad investire al massimo 1,4 mln annui su quel ruolo. Il giocatore di origini senegalesi (con passaporto comunitario) è abbastanza reticente sui termini dell’offerta. Inoltre non avrebbe mai amato il campionato italiano e preferirebbe misurarsi con la Premier League o, in seconda battuta, proiettarsi in Spagna. Al momento, però, l’interessamento del Liverpool si è leggermente affievolito. Il Lione, impiccato al cappio della disciplina di bilancio, si sarebbe arreso alle avances di Bigon. Malgrado le classiche posizioni di facciata, sta spingendo in ogni modo il suo “detective in corsia” verso le sponde di Partenope. Tutto potrebbe accadere. Il ds azzurro, però, vuole cautelarsi. I contatti con il procuratore di Pablo Armero sono sempre più roventi, suggellati dalla convinzione che il 26enne colombiano apprezzerebbe la destinazione Napoli.

IL VIZIETTO. Cissokho in un pantano, ma c’è sempre una mano amica alla quale aggrapparsi. O nemica, dipende dai punti di vista. L’Inter sorniona, adocchiando l’empasse della trattativa con i partenopei, si è fiondata sul terzino, tra l’altro proponendo gli stessi 7 milioni messi sul tavolo da De Laurentiis. Ma il Lione è tornato a puntare alle stelle, pretendendo 11 milioni. Tra le righe di questo nuovo improvviso rialzo potrebbe nascondersi una tacita stretta di mano con la dirigenza napoletana. Ma è solo un’ipotesi azzardata. Il punto non è questo. E’ l’ennesima occasione in cui le blasonate società settentrionali piombano improvvisamente sugli obiettivi azzurri. Eravamo assuefatti ai continui scacchi compiuti dalla cara Vecchia Signora. Arturo Vidal, quando militava nel Bayer Leverkusen, era un pupillo dell’ex dg Pierpaolo Marino che lo inseguì a lungo. Appena rallentata la corsa, ecco sopraggiungere la Juventus a strappare la preda dalle fauci. Un altro colpo, per fortuna a salve, fu sparato nell’ambito dell’estenuante tira e molla con Gokhan Inler. Anche allora, l’estate scorsa, sembrava profilarsi uno spiacevole “sgarbo”. Ma con un colpo di coda il presidente De Laurentiis convinse il leone svizzero ad accomodarsi all’ombra del Vesuvio. Ora tocca a Massimo Moratti e la storia si ripete. Il suo amico Aurelio non ne sarà entusiasta. La legge del mercato, si sa, è perfida e non lascia spazio alla galanteria. Non è ben delineato, però, il confine tra il cinismo e la voracità delle nostre concorrenti e l’eccessivo grado di titubanza del club azzurro. A volte il Napoli getta con un ghigno il tozzo di pane nello stagno e attende l’assalto di tutti i pesciolini. Forse per testarne le reazioni e dunque la bontà delle proprie manovre. Strategia, insicurezza o semplicemente scarso interesse? Basta contemplare nel calcolo del rischio ogni possibile soluzione. Giusto per evitare rimorsi e non restare…a bocca asciutta!

Articolo modificato 25 Giu 2012 - 18:26