“Tifoseria un po’ eccessiva“, questo è emerso nuovamente, come a voler evidenziare e rimarcare come principale causa dell’addio quel calore e affetto che i tifosi interpretano come incontrollabile e irrefrenabile, ma che spesso bisognerebbe delimitare e riportare nei ranghi, volendo considerare che l’aspetto della privacy è e sarà un principio fondamentale sul quale costruire una mentalità vincente, di pari passo al blasone del gruppo che sta crescendo a vista d’occhio, all’ombra di un progetto che è pronto a spiccare il volo definitivo verso il grande calcio. Non può certo essere un aspetto interpretato in maniera “sufficiente” ma che spesso dà il là a spiacevoli reazioni la causa di un addio o di un mancato arrivo, non è possibile prendere sotto gamba l’importanza di potersi muovere liberamente, di poter vivere come tutte le persone normali, andando per strada, entrando nei negozi, o semplicemente stando assieme alla propria famiglia in un posto qualsiasi. I napoletani sono caratterialmente abituati all’entusiasmo sfrenato, all’affetto senza limiti, all’eccessiva enfasi che l’incontro con uno dei propri idoli può dare, ma è pur vero che bloccare la vita di una persona in centinaia, migliaia di persone, in un centro commerciale, in un ristorante, vuol dire rendere un inferno la vita del malcapitato “campione di turno“.
Spesso ci si dimentica che i calciatori sono sopratutto ragazzi, e privarli di un semplice giorno di vita comune, di quella normalità necessaria per apprezzare il posto in cui si vive, vuol dire non considerare minimamente l’aspetto sociale di una persona. Prima di tutto il rispetto, poi può anche starci l’affetto e l’apprezzamento, ma il passo che deve far maturare la tifoseria e gli appassionati che seguono il Napoli è proprio il saper misurare il proprio entusiasmo per concedere ai propri beniamini di essere anche cittadini di Napoli e delle meravigliose zone della nostra regione. Questa mentalità può portarci lontano, avvicinando giocatori di spessore che attualmente rifiutano la piazza per l’impossibilità di poterla vivere. Anche questo passo vorrà dire essere una tifoseria da grande squadra.
Articolo modificato 25 Giu 2012 - 02:06