De Magistris ricorda poi che si sta lavorando anche al rinnovo della convenzione e a riscuotere i crediti che il Comune vanta nei confronti del Calcio Napoli. «Sarà valutata la migliore proposta, ma non saremo né io né il presidente De Laurentiis a scegliere. Ma credo saremo d’accordo, non posso ipotizzare che il presidente non voglia uno stadio all’altezza ». In realtà, visto che in entrambe le soluzioni è comunque prevista la riqualificazione del San Paolo, il problema non dovrebbe esserci. Anche perché—ma questo si sa da tempo—de Laurentiis è fermamente convinto che «la casa del Napoli è quella », cioè lo stadio di Fuorigrotta. Occorre comunque aspettare prima di sapere effettivamente chi avrà presentato la soluzione migliore o quella maggiormente percorribile; e che, soprattutto, vada bene a de Magistris e De Laurentiis che, indipendentemente da fisiologiche vedute differenti su alcuni punti, sembrano mantenere un buon feeling. La costruzione di uno stadio nuovo, in ogni caso, essendo comunque occasione di sviluppo, non può che beneficiare della legge che sta per tagliare il nastro al Senato dopo l’ok avuto alla Camera. Ne è convinto Giovanni Lolli, deputato del Pd, che ha lavorato alla legge assieme al senatore Alessio Butti, sempre del Pd. «La legge approvata all’unanimità in sede legislativa presso la Commissione Cultura della Camera la legge sugli stadi è una legge equilibrata che tiene conto delle esigenze di snellimento e semplificazione degli iter senza rinunciare a nulla in merito alle garanzie di difesa del suolo, dei vincoli architettonici, idrogeologici e urbanistici».
Lolli, componente della commissione Agricoltura della Camera, aggiunge: «La legge, che dovrà tornare ora in Senato in seconda lettura, si basa su una concezione moderna dei grandi impianti sportivi, aperti alla città, che attirano capitali privati e che producono risorse e valore aggiunto per la collettività che si allineano ad importanti modelli europei e che permettono agli Enti Locali di investire nello sport di base e per tutti». Sicuro di aver fatto un buon lavoro in sede legislativa anche Alessio Butti: «Si tratta — dice — di un provvedimento di straordinaria importanza che consente ai privati di remunerare rapidamente il proprio investimento e rappresenta un volàno per l’economia creando migliaia di posti di lavoro. La legge aveva già ottenuto il parere favorevole di tutti i soggetti coinvolti ed auditi in Parlamento: dall’Anci, all’Upi, dal Credito Sportivo alla Lega Calcio, passando per una miriade di soggetti minori. In Senato assicureremo tempi rapidi per l’approvazione finale di una legge che ci permette di allinearci ai migliori standard europei – conclude Butti -. Si favorirà, infatti, la costruzione di stadi moderni, sicuri e funzionali, in tempi certi e con regole chiare. Un ringraziamento all’ex sottosegretario allo Sport Crimi e all’attuale ministro Gnudi per aver sostenuto la nostra iniziativa parlamentare».
Fonte (Corriere del Mezzogiorno)
Articolo modificato 13 Lug 2012 - 14:58