Nel calcio di oggi ormai, per le squadre che affrontano il campionato, la coppa nazionale e gli impegni europei non c’è più sosta. Si gioca ogni 3 giorni, non c’è tempo di riprendere fiato che dopo le fatiche di campionato c’è da farsi valere anche in Europa, dove il Napoli non intende fare figuracce. Per questo Bigon vuole portare a Mazzarri una rosa più competitiva dell’anno scorso, nonostante la partenza del Pocho, ma rafforzando la panchina con elementi di sicuro affidamento e valore. Si delinea così, nella mente del mister, la possibilità di schierare due formazioni altrettanto valide..
IL NAPOLI 1 – Nel Napoli dei “titolarissimi” Mazzarri fa affidamento, sull’onda della scorsa stagione, sui soliti noti: si parte da De Sanctis, protetto da Campagnaro, Cannavaro e uno tra Aronica e Britos, con l’uruguaiano che, se non avrà problemi fisici, potrà scalzare il lucchetto palermitano nelle gerarchie del mister. La nuova soluzione tattica prevede un centrocampo a 5, ma gli interpreti non cambieranno: Maggio e Zuniga, su cui Mazzarri punta ad occhi chiusi, sugli esterni, Gargano – Inler – Hamsik il trio in mediana, per dare maggiore equilibrio al centrocampo. Pandev prenderà in fine l’eredità di Lavezzi, dietro bomber Cavani.
IL NAPOLI 2 – Dietro “i soliti noti” ci sono poi le riserve: ma non chiamiamoli così, ormai sono veri e propri comprimari a tutti gli effetti, sui quali Mazzarri potrà, se vorrà, puntare ad occhi chiusi. E’ un mix tra volti noti e nuovi arrivi, tra chi vuole il riscatto dopo una stagione difficile e in ombra e chi intende guadagnarsi l’etichetta di titolarissimo a suon di prestazioni altisonanti. Dzemaili, Donadel, Dossena, Vargas, Fernandez ai quali si vanno aggiungere l’estro di Insigne, la fisicità di Behrami, l’esperienza di Gamberini e probabilmente un altro paio di giocatori espressamente voluti di Mazzarri (Poli?) che permetteranno al Napoli e al mister di completare la rosa con i 2 giocatori per ruolo che da tanto tempo vengono richiesti dal mago livornese.
IL TURN OVER – La cosiddetta dura legge del turn over troverà la sua naturale applicazione soprattutto in Europa League: ciò non significherà, come ha detto Mazzarri, snobbare la competizione, perché in Europa le figuracce nessuno vuole farle. Significherà soprattutto permettere al Napoli di non perdere più quei punti rimpianti l’anno scorso, quei punti che fanno la differenza per un terzo o un quarto posto e che quest’anno potrebbero contare molto più, con la livellazione che sta subendo il nostro campionato dopo le partenze eccellenti in zona milanese. Permetterà soprattutto a quei ragazzi che in campionato potrebbero avere meno visibilità, perché chiusi inizialmente dai titolarissimi, di scatenare al massimo il proprio potenziale e chissà, far ricredere il loro allenatore che i titolarissimi poi non sono solo 11 – 12 – 13.. ma che il Napoli potrebbe ritrovarsene 22.