Uno stadio di strada e la strada verso lo stadio. Anzi, le strade: quella del Napoli e quella del Comune. Parallele. La storia è nota: le istituzioni stanno portando avanti il progetto di costruire un nuovo stadio cittadino per il calcio, mentre De Laurentiis non ha alcuna intenzione di spostare la squadra dal San Paolo. L’arena di Fuorigrotta che il popolo azzurro, anche in passato, ha dimostrato di amare come e più d’un tempio. «Sì, ma noi andiamo avanti per la nostra strada. Poi, si vedrà». Parola dell’assessore comunale allo sport, Pina Tommasielli.
QUERELLE IN SINTONIA – Dunque, la questione. Nata così, a margine della presentazione della prima edizione del Summer Camp organizzato dal direttore commerciale e marketing del club azzurro, Alessandro Formisano, soprattutto dopo la conferma di De Laurentiis del concetto simbolo della sua globale idea relativa alla seconda puntata della telenovela della casa del Napoli (la prima fu trasmessa all’epoca della giunta Iervolino): San Paolo e nulla più. Un San Paolo che, stando alle intenzioni del Comune, sarebbe, sì, sottoposto a un intervento di chirurgia plastica, un restyling diciamo, ma poi sarebbe destinato ad altre attività. Per intenderci: concerti, atletica e calcio femminile al posto delle notti di coppa e delle giornate di campionato. Querelle in vista? L’assessore Tommasielli risponde così: «I colloqui tra il presidente e il sindaco sono molto sereni, distesi e in perfetta sintonia». Sarà.
AVANTI TUTTA – Al di là delle dichiarazioni politically correct, però, la realtà appare diversa. Nei contorni e nella sostanza. E sono le parole degli stessi interessati, a dipingerla così: «A De Laurentiis regaleremo il nuovo stadio” , disse a maggio il sindaco di Napoli, de Magistris, in occasione del personale messaggio di auguri di compleanno, spedito via media al presidente; «Il San Paolo non si tocca» , la risposta sistematica del numero uno azzurro. Anzi, si tocca per renderlo più moderno e funzionale ma non si manda in pensione. La Tommasielli, in maniera energica, precisa e aggiunge: «Noi andiamo avanti per la nostra strada, con la manifestazione d’interesse e la ricerca di imprenditori interessati a finanziare i progetti. E poi vedremo cosa accadrà». Avanti tutta, insomma: è la voce delle istituzioni. «Ci sono tanti progetti sul tavolo, e comunque sia chiaro: non facciamo accordi alle spalle dei cittadini».
IL SINDACO – Il primo, quello noto, riguarda la zona di Ponticelli. Ma non finisce qui: «No, assolutamente, non è mica l’unica potenziale soluzione al vaglio. Siamo in attesa: la manifestazione d’interesse è cominciata, non la possiamo mica interrompere, e anzi saremo ben lieti di accogliere tutte le eventuali proposte di altri imprenditori interessati. Italiani e stranieri». Il Comune, insomma, è deciso. Ha deciso. E de Magistris rincara la dose: «Non c’è alcuna polemica con il presidente De Laurentiis: a decidere saranno le regole. Abbiamo fatto una gara e abbiamo già due offerte: si opterà per la migliore, ma a scegliere non saremo né io né lui».
Fonte: Corriere dello Sport
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