Giocolieri – È nato il nuovo Napoli senza Lavezzi e senza rimpianti. Ma soprattutto si riparte all’attacco attorno a un modulo che sembra cucito addosso agli interpreti a disposizione. Se da una parte il tecnico ha promosso al rango di titolare Pandev, affidandogli la regia sulla trequarti all’apice della sua carriera («È un attaccante di valore assoluto, i suoi assist saranno preziosissimi»), dall’altra ha riportato alle origini il genietto Hamsik, tornato a centrocampo, dove eccelle nella Slovacchia e dove giocava in azzurro ai tempi di Reja e Donadoni. L’obiettivo è sfruttarne gli inserimenti, dote in cui Marek (rinnovato pure nel look: cresta dei capelli sì, ma con rasatura alla mohicana) eccelle. Perché lontano dalla porta lo slovacco può lasciare il segno più di quanto non abbia fatto la scorsa stagione da attaccante puro: 9 gol in campionato non rendono giustizia al suo status di giocatore di livello mondiale.
Per il matador – Una squadra intera si metterà al servizio di Cavani, centravanti di movimento in grado di svariare su tutto il fronte e di aiutare i compagni in fase di ripiegamento. Un attacco da 50 gol nel prossimo campionato muove i primi passi senza paura qui a Dimaro, forte di una conoscenza profonda dei dettami tattici di Mazzarri, ormai opinion leader di un calcio frenetico in cui gli esterni Maggio, Zuniga (e, p r o s s i m a m e n t e , Behrami…) reciteranno ancora ruoli da primattore. E se sbocceranno, come tutti sono pronti a scommettere, De Laurentiis per primo, i folletti Lorenzo Insigne (tra i migliori in questo scorcio iniziale di ritiro) e Edu Vargas, allora non ci sarà nemmeno bisogno di un alter ego di Cavani: cioè un altro giovane talento da trasformare in campione. Eccolo, il reparto studiato per sopperire all’addio del Pocho: i top player Mazzarri vuole ricrearli in casa (se ne arrivassero di nuovi, lui di certo non si opporrebbe…) ed esporli già in Cina: la Supercoppa non aspetta.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
Articolo modificato 15 Lug 2012 - 13:15