Ma cosa gli è girato nella testa, in quel momento? Forse lucida follia o anche un po’ di sana incoscienza.
O forse no: solo un replay di se stesso, del Cannavaro di cinque anni fa, uno slancio verso l’ignoto, le spalle alla porta, il corpo che s’inarca, il destro che cerca l’impatto con il pallone e lo trova. Gol.
Il calcio – pure a luglio – cerca prelibatezze del genere, capolavori che diano un senso alle partite e che scatenino l’adrenalina che scorre pure nelle vene dei tifosi: e il Cannavaro-2, la riproduzione fedele del Cannavaro-1, ventotto agosto 2006, la figurina alla Carletto Parola che proprio allo scadere dei supplementari afferra la Juventus per i capelli, fa 3-3 e va ai rigori, vincendoli.
fonte: Corriere dello Sport