Singolare quanto clamorosa la protesta che sta attuando in questi minuti l’ex giocatore del Varese, da qualche giorno passato al Verona, Emanuele Pesoli: contro le sentenze del calcioscommesse il giocatore si è incatenato dinanzi la sede della FIGC.
Pesoli ha anche annunciato che comincerà uno sciopero della fame: il tutto per ottenere un colloquio davanti ai magistrati con i suoi accusatori, Carobbio e Gervasoni.
“Voglio difendermi, voglio un confronto con Gervasoni e Carobbio! Non sto mettendo in discussione il lavoro dei magistrati e di Palazzi ma mi vorrei difendere in maniera giusta. E’ una protesta forte, ma mi stanno rovinando la vita per una cosa che non ho fatto. Prima di smettere di giocare vorrei lottare con tutte le mie forze. Attendo qualcuno, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, resterò qui fino a quando non ce la faccio più“.
Ricordiamo che Pesoli, a seguito dell’accusa di Carobbio e Gervasoni che lo vedeva coinvolto nella tentata combine di Siena – Varese del 21 maggio 2011, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi. La sua società d’allora, il Varese, ad un punto di penalizzazione per responsabilità oggettiva ed un ammenda di 30 mila euro, a seguito di patteggiamento.