C’è un limite sottile, però, tra scontro fisico e strategia di gioco. A volte, sono proprio i giocatori più dotati tecnicamente a subire le strategie avversarie, finendo nelle trappole dei falli. Fare fallo è una costante del calcio; sempre c’è stata e sempre ci sarà.
Ciò che può ruotare intorno, invece, e scomparire definitivamente è il pretesto del contrasto per mettere su polemica. Nessun giocatore si aspetterà mai di scendere in campo per rimanere con la maglietta integra, pulita, in perfette condizioni. Provateci: provate a giocare una partita di pallanuoto senza fare alcun schizzo, senza toccare l’avversario. Provate e schiacciare nella pallavolo senza saltare. Provate e tirare con l’arco senza considerare la forza del vento. Provateci. E poi tornate, e raccontateci com’è andata.
Mettere su polemica può essere la nuova caratteristica dello Stile Juve, ma certo, i tifosi azzurri non fanno questo per professione. Protestare è un diritto sacrosanto. Figuriamoci quando la ragione sembra pendere al proprio favore. Quello che invece sconfina nell’insulto, nell’inutile polemica, nella continua voglia di far rissa e ressa, rimane ai margini della storia.
Di certo, la partita di Pechino non sarà ricordata come il primo match al mondo nella storia del football senza scontri di gioco. Di certo la partita di Pechino non sarà ricordata come il match meglio arbitrato degli ultimi 15 anni. Di certo, le verità di questo video, creato con preciso proposito di scatenare reazioni azzurre, possono bellamente cadere nell’ombra del dimenticatoio.
Cari amici juventini, non vi ostinate. Noi, quelle diatribe provocatorie, preferiamo evitarle, proprio così, come si evita un tackle scivolato sull’erba bagnata. Sì, perché quello va sempre messo in conto.
Raffaele Nappi
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Articolo modificato 20 Ago 2012 - 17:51