Gigi Simoni, antico maestro di fair play, non ha nessuna esitazione a schierarsi con Walter Mazzarri. “Ha ragione soprattutto quando dice: “ma come, parla proprio la Juventus?”. Guarda caso, quando c’è una ingiustizia, di mezzo c’è sempre lei. Quando c’è una squadra favorita da un arbitro, il destino vuole che sia quella bianconera“. Simoni è stato sempre un allenatore tranquillo che, però, all’improvviso, il 26 aprile del ’98 si sentì scoppiare in petto l’ira di chi aveva subito una enorme ingiustizia.
Simoni, che ricorda di quel Juve-Inter?
“Abbandonai ogni freno inibitorio e piombai in mezzo al campo dopo aver visto Ceccarini lasciar proseguire l’azione dopo lo scontro tra Iuliano e Ronaldo. Quel rigore non dato e che aveva visto l’Italia intera, arrivò al culmine di una stagione in cui la Juve non ebbe altro che favori arbitrali“.
Quel campionato resta ancora una ferita aperta?
“Lo può ben dire. Rodomonti non diede un gol all’Empoli clamoroso: la palla era entrata di mezzo metro, più o meno come il gol del Milan a San Siro quest’anno. E il salvataggio in porta di Ciro Ferrara nella gara con l’Udinese? Sa che le dico: ha ragione Mazzarri, la Juventus deve stare proprio zitta“.
Il tecnico del Napoli ha ironizzato anche sulla storia dei trenta scudetti bianconeri?
“Sì, quando si mettono quella stella mi fanno davvero innervosire. Rivogliono lo scudetto del 2006? E allora a me diano lo scudetto del ’98. Lo assegnino all’Inter. L’abbiamo vinto sul campo. Mentre quelli che invocano li hanno perduti per delle sentenze della giustizia sportiva“.
Mazzoleni come Ceccarini, allora?
“Io comprendo la rabbia di Mazzarri, poi quando rivedi certi episodi ti fanno andar ancor più ”in bestia”. E poi la sfortuna è che di mezzo c’è sempre la Juventus: ecco, a mio avviso, uno reagisce ancor peggio perché si mette a a pensare che a trarre beneficio di un errore è sempre il club bianconero. Che, dall’altra parte ci sono quasi sempre loro. Adesso come 14 anni fa“.
Come si reagisce?
“Beh, si sta male. Io forse non l’ho ancora superato quel torto. Per fortuna di Mazzarri in palio c’era solo la Supercoppa, io quel giorno persi lo scudetto. Spero che lui quest’anno il suo riscatto lo possa ottenere in campionato“.
Crede alla malafede degli arbitri?
“Io al ”mio arbitro” (Simoni definisce così Ceccarini, ndr) gli ho anche fatto vincere una causa: denunciò il direttore della Gazzetta, Candido Cannavò, per quello che aveva scritto su di lui nei giorni successivi a quel Juventus-Inter: andai in tribunale, costretto e controvoglia, e dovetti dire che prove che avesse sbagliato di proposito non ne avevo. E che se ne avessi avuta anche mezza l’avrei denunciato io. E Cannavò, purtroppo, venne pure condannato“.
Ma come, si è lasciato sfuggire la più clamorosa delle vendette?
“Ma io, come credo anche Mazzarri, non ho mai avuto la certezza che avesse sbagliato di proposito, per favorire la Juventus e sfavorire la mia squadra. Dissi che aveva commesso un errore clamoroso, incredibile, incomprensibile ma che non sapevo se l’avesse fatto apposta“.
Concludendo, si schiera con il tecnico del Napoli?
“Non totalmente, però. Alla cerimonia avrei preso parte, è anche un’occasione per salutare i tifosi. Avrei trovato delle strade diverse e altrettanto rumorose per protestare“.
A Mazzarri cosa dice?
“Che ha ragione: la Juventus deve stare proprio zitta“.
Fonte: Il Mattino