Mettiamoci poi anche la cessione appena avvenuta di Gargano, lasciato ad una diretta concorrente come l’Inter, ed ecco che i conti sono facili e i numeri parlano da se. Riallacciandosi al discorso del dinamismo, ci risulta difficile ritrovare attualmente un giocatore dalle capacità di Gargano, in grado cioè di rubare palloni in mediana, di ripartire come un fulmine di guerra, di mordere le caviglie agli avversari e, talvolta, di impostare il gioco. Siamo pienamente d’accordo con coloro i quali ricordano anche i patatrac del centrocampista uruguagio, spesso reo di amnesie ed erroracci in alcuni casi costati caro al Napoli, ma ci sembrano molti di più i contro che i pro in questa cessione, considerando anche la partenza del velocista argentino di cui sopra.
E’ come se gli azzurri avessero scalato in quarta invece che ingranare la sesta marcia, lasciando terreno alle rivali, consentendo alle outsiders di avvicinarsi pericolosamente, avendo perso in dinamismo che nel calcio moderno, soprattutto nelle idee tattiche di Mazzarri, è di vitale importanza per conseguire i traguardi prefissati. Tutti si aspettano ora il colpaccio del secolo, il nome di grido, il coniglio dal cilindro, ma agli azzurri non servono roditori, ma semplici mastini di interdizione, in grado di supportare un’idea di gioco che, a questo punto, sembra venir meno nelle suo fondamenta. Volendo usare una metafora, il Napoli attuale sembra un razzo carico di carburante, pronto per essere lanciato nello spazio, a cui sono stati tolti due propulsori, fondamentali per la spinta decisiva. Sarà in grado il comandante De Laurentiis di sostituire due dei suoi migliori motori di spinta? Se così fosse, è tempo di intervenire, lo spazio non aspetta ….
Articolo modificato 22 Ago 2012 - 02:00